Leonardo venduto a 450 milioni di dollari. La battaglia del secolo per l’ultimo da Vinci si è conclusa dopo una gara sostenuta durata 18 minuti. Il Salvator Mundi è l’opera più cara in assoluto venduta in asta e in trattativa privata (a quanto si sa). Il Cristo con il globo del genio del Rinascimento ha superato di gran lunga i $179.4 milioni di dollari delle “Les Femmes D’Alger (Version ‘O’)” del maestro del Cubismo che dal 2015 detenevano il record di opera più costosa venduta in asta. Seguiva Picasso con $170.4 milioni il “Nu couché” di Amedeo Modigliani. Ma Leonardo ha superato anche i prezzi (non ufficialmente confermati) delle opere più care vendute in trattativa privata, i giocatori di carte di Paul Cézanne e “Nafea Faa Ipoipo (When Will You Marry)?” di Paul Gauguin che sembra siano stati venduti alla famiglia reale del Qatar per rispettivamente 250 e 300 milioni di dollari (o forse quest’ultimo a 240 milioni).
Il bid vincente è arrivato al telefono con Alex Rotter e non da una speciale “paletta rossa”, riservate ai bidder in sala interessati al Leonardo. Rotter – presidente del dipartimento arte contemporanea e del dopoguerra di Christie’s Americas da marzo 2017, dopo 16 anni da Sotheby’s- ha fatto da tramite per la vendita di questo “Sacro Graal”, come l’aveva definito Loic Gouzer prima dell’asta.
Il dipinto di Leonardo era ritenuto perduto. Nel 2011 era stato autenticato da alcuni tra i suoi maggiori studiosi in occasione della mostra che si era svolta quell’anno alla National Gallery di Londra intitolata “Leonardo da Vinci: Painter at the Court of Milan”.
Raffigura Cristo con una mano benedicente e l’altra che tiene un globo. È un dipinto ad olio su tavola di legno di 65,5 x 45 cm. Leonardo dovrebbe averlo dipinto a Milano nel 1499. L’opera era già passata in asta –ma non come un Leonardo- nel 1958 per 45 sterline. Leggi qui un approfondimento sul dipinto.
Veniamo agli altri lotti di questa ricchissima Evening Sale che ha fruttato a Christie’s $785,942,250, anche se dopo questa aggiudicazione straordinaria, tutti le altre sono sembrate meno significative. Ma in realtà non così. Al Leonardo è stato idealmente accostato il grande dipinto “Sixty Last Suppers” di Andy Warhol, che era stimato 50 milioni di dollari ed è stato battuto a 60,875,000$. Eseguito nel 1986, l’anno prima della morte del re della Pop Art, è uno dei più grandi dipinti dell’artista mai giunti in asta (294.6 x 998.2 cm). Il record di Warhol di 105.445.000 $ (“Silver Car Crash (Double Disaster)” del 1963, Sotheby’s, 2013) non è stato superato, ma è stato triplicato il prezzo della più costosa “Last Supper” venduta in asta (da Christie’s lo scorso maggio a 18.727.500 $).
Si è classificato terzo l’“Untitled” del 2005 di Cy Twombly venduto a 46,437,500$. È il più grande dipinto della serie di “Bacco” -il dio romano del vino, dell’ebrezza, della follia e dell’estasi religiosa -realizzata tra il 2003 e il 2008. Molti ritengono che questa serie sia ispirata all’invasione statunitense dell’Iraq del 2003.
Oltre a quello per Leonardo sono stati 8 i nuovi record d’asta realizzati questa sera, come la tripletta dei primi tre lotti del catalogo. Il giovanissimo Adam Pendleton (1984) con “Black Dada” ha più che triplicato la stima più alta con 225,000 dollari. E subito dopo l’acquario volante di Philippe Parreno, “My Room is Another Fish Bowl”, ha raggiunto i 516,500 $. Gara di diversi minuti per Kerry James Marshall che con i $5,037,500 di “Still Life with Wedding Portrait” ha infranto il top price precendente.
Nuovi world record anche per Vija Celmins (Lead Sea #2, $4,212,500), Lee Krasner (Shattered Light, 1954, $5,487,500), Hans Hofmann (Lava, $8,862,500), William Baziotes (Phantasm, $1,332,500) e Julian Schnabel (Ethnic Type #14, $1,452,500).
Per la cronaca, tra questa sera e le tre vendite di arte impressionista e moderna di lunedì 13 e martedì 14 (Evening + day + works on paper) Christie’s ha raccolto 1.317.309.000 dollari. E la settimana non si è conclusa!
Post-War & Contemporary Art Evening Sale 15 November 2017, New York
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