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In arrivo sul grande schermo le vedute veneziane di Canaletto

Locandina Canaletto a Venezia
Canaletto’s The Bacino di San Marco on Ascension Day, c.1733–4. Photograph: Royal Collection Trust/© Her Majesty Queen Elizabeth II 2016
Canaletto.  Bacino di San Marco nel giorno della Ascensione, c.1733–4. Foto:  Royal Collection Trust/© Her Majesty Queen Elizabeth II 2016

Solo il 27, 28 e 29 novembre approda nei cinema italiani il film evento che guida gli spettatori attraverso la vita e le opere di Canaletto.

Locandina Canaletto a Venezia

Continua il ciclo La Grande Arte al Cinema che dopo Van Gogh e Bosh porta sul grande schermo Antonio Canal, detto Canaletto, iconico vedutista veneziano del XVIII secolo.
Canaletto a Venezia garantirà un accesso unico alle opere di Canaletto conservate alla Royal Collection di Londra, molte delle quali sono state esposte nella mostra “Canaletto e l’arte di Venezia”, recentemente tenutasi presso la Galleria della Regina a Buckingham Palace (si è chiusa lo scorso 12 novembre 2017).

Il film non si concentra esclusivamente sull’artista: gli altri due protagonisti della proiezione sono Joseph Smith (il suo principale agente) e la stessa Venezia. Le vicende di Smith e della città lagunare sono raccontate in funzione del soggetto principale, Canaletto, restituendone una visione più approfondita e completa.

Le costanti che accompagnano lo spettatore alla scoperta della vita, delle opere e del contesto in cui Canaletto visse sono tre:

Immagini, delle opere, della mostra e di Venezia.
Parole, quelle dei curatori della mostra, degli storici e degli esperti d’arte.
Musica, delle opere liriche che risuonavano negli affollati teatri settecenteschi.

Canaletto - View of the Piazza San Marco

Giovanni Antonio Canal (1697-1768), universalmente conosciuto come Canaletto, nacque nell’ottobre del 1697 a Venezia, la città di cui dipinse moltissime vedute che gli donarono notorietà già dal Settecento.

La precisione delle architetture e della prospettiva che spicca nelle sue opere deriva dalla formazione che, sin da giovanissimo, l’artista acquisì presso la bottega del padre Bernardo, specializzato nella produzione di scenografie per allestimenti teatrali veneziani. Ma Canaletto fu molto più che un eccellente vedutista. Come osservato dal professor Lorenzo Pericolo il maestro veneziano parte dalla realtà per creare qualcosa di diverso.

La resa prospettica ineccepibile, la solida struttura dell’opera sono punto di partenza per la creazione di un dipinto che vuole reinventare il reale, creare un’impressione di Venezia. Le vedute di Canaletto hanno creato un forte impatto sull’immaginario della città che rimane radicato ancora oggi. Attraverso i confronti tra schizzi, disegni, opere finite e paesaggio reale è possibile notare come egli manipoli la realtà spostando architetture o aprendo nuove vedute con l’intento di creare delle composizioni equilibrate ed evocative.

Canaletto film Windsor castle

Il processo creativo dell’artista è messo a fuoco grazie al materiale che è stato possibile studiare in occasione della preparazione della mostra. Partendo dal prezioso “Quaderno veneziano” di schizzi,  conservato nel Gabinetto dei Disegni e Stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia e non visibile al pubblico, passando per i numerosi disegni della Royal Collection, il modus operandi del pittore viene messo a nudo e analizzato.

Quaderno veneziano Canaletto film

La narrazione si inscrive in un periodo storico caratterizzato dal fenomeno del Grand Tour: i luoghi protagonisti delle vicende storiche antiche diventano tappe fondamentali per i giovani aristocratici europei. Lo scopo è quello di formare uomini dotati di gusto, cultura e competenze politiche. In questo contesto le città italiane diventano passaggi imprescindibili per la formazione personale.

Molti sono gli inglesi che intraprendono il Grand Tour e altrettanti sono quelli che rimangono rapiti da Venezia. Tanto che portare in Inghilterra una veduta, o – per i meno abbienti – una stampa della Serenissima, diventa presto un must, una sorta di trofeo da mostrare agli ospiti che possa testimoniare la grande cultura e gusto artistico del proprietario.

Il legame tra Inghilterra e Venezia si concretizza nella figura di Joseph Smith, console britannico a Venezia. Punto di riferimento per la comunità inglese nella città, inizialmente Smith si occupa di commercio, ma ben presto i suoi interesse si allargano all’arte. Diventato importante mecenate in città, il console instaura un lungo e proficuo rapporto con Canaletto. Questo mecenatismo porta a diverse commissioni (come la famosa serie delle 12 vedute del Canal Grande) e alla costituzione di una nutrita collezione di opere nella dimora veneziana del console. Sede che diventa ben presto vetrina per i turisti inglesi interessati ad acquistare una veduta veneziana.

Venezia, Santa  Maria della Salute

La pellicola si addentra inoltre nell’annosa questione dell’uso della camera oscura da parte di Canaletto. Questo strumento è sempre stato ritenuto funzionale alla creazione delle sue opere.  Incredibilmente, rivela la curatrice dei disegni, Rosie Razzall, non sono state trovate conferme puntuali sul suo uso da parte del maestro. Lo studio e l’analisi agli infrarossi dei disegni preparatori, al contrario, suggerisce che i disegni fossero preparati in studio con il solo ausilio di righe e compasso.

È pur vero che siamo in possesso di documenti del tempo che testimoniano la capacità di Canaletto nell’uso della camera oscura. Altrettanto vero però è che ciò non implichi necessariamente un effettivo utilizzo della stessa per la realizzazione dei disegni e le relative opere. La conferma assoluta, forse, non la si avrà mai (del resto le discipline storiche, è bene ricordarlo, sono frutto di analisi e interpretazioni dei fatti non realtà oggettive).

Canaletto film schizzi

Nessun altro artista ha catturato l’essenza e il fascino di Venezia come ha saputo fare Canaletto. Nonostante il rapporto intimo del pittore con la città in cui nacque, visse e morì, la più grande collezione delle sue opere è conservata nel Regno Unito, all’interno della Royal Collection. Nel 1762, Re George III acquistò infatti quasi tutti i lavori dell’artista collezionati da Joseph Smith.

L’eccezionale gruppo di oltre 200 dipinti, disegni e stampe in mostra a Londra -e documentati nel film evento- offre una visione impareggiabile della maestria del vedutista veneziano e dei suoi contemporanei (in primis suo nipote Bellotto) oltre che della città di cui il pittore divenne simbolo.

Canaletto a Venezia

Al cinema in Italia solo il 27, 28, 29 novembre;
Diretto da David Bickerstaff e scritto da Phil Grabsky;
Distribuito in Italia da Nexo Digital;
Sul sito ufficiale Nexo Digital l’elenco completo delle sale in cui è possibile vedere il film.

 

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