Blindarte ospiterà la personale di Davide Cantoni, a Milano dal 22 marzo: ‘2 degrees + 111 / and new burned drawings’.
Considerato con grande interesse per la tecnica innovativa e per l’intensità delle storie che racconta e reinterpreta attraverso il proprio lavoro, Davide Cantoni presenta in questa mostra curata da Lorand Hegyi una nuova serie di disegni bruciati di grande formato, accomunati dal tema 2 degrees (2 gradi) – titolo della mostra – e, per la prima volta a Milano, l’imponente opera museale dal titolo 111.
Nella costante ricerca tra le immagini e le notizie pubblicate sul New York Times, Davide Cantoni, italiano di nascita ma newyorkese di adozione, focalizza l’attenzione sulle conseguenze del surriscaldamento globale, e mostra come le problematiche escano fuori dai margini dei salotti della politica internazionale, per investire direttamente l’uomo, gli altri esseri viventi e la vivibilità del pianeta.I disegni bruciati, pere realizzate concentrando la luce del sole attraverso una lente di ingrandimento che, imitando il processo fotografico, arriva a bruciare i tratti disegnati sulla carta, si arricchisce in questo ultimo nucleo di opere (circa 15) per la presenza del colore, ormai – come dice l’artista – sempre più presente anche sulla carta stampata.
Alcune osservazioni sull’Œuvre recente di Davide Cantoni di Lorand Hegyi, curatore delle mostra milanese.
“Tutto il lavoro ha ovviamente un aspetto politico, e voglio averlo. Penso che qualsiasi lavoro per essere interessante debba avere un aspetto politico. Voglio che la gente si chieda: cosa sto guardando? Cosa sta succedendo e perché? Allo stesso tempo, non voglio che sia travolgente, non sto facendo politica, sto facendo dipinti. I lavori riguardano la politica, ma hanno altro da dire sulla pittura, sul disegno, sulla fotografia, sul video. “- dice Davide Cantoni, in un’intervista a David Coggings sulla relazione del suo lavoro con la politica. In realtà, l’opera di Davide Cantoni non si rivela come affermazione politica, né come manifestazione di alcuna attività politica, ma pura poesia. La fragilità delle immagini, la sottigliezza delle forme che suggeriscono un’esistenza provvisoria ed effimera di tutto il fenomeno compaiono nel suo universo, l’aura emotiva che circonda i motivi della natura e della civiltà umana creano tutti un contesto estremamente sensibile e riflessivo, meditativo, piuttosto contemplativo che attivo. Questa contemplazione quasi malinconica fa molto bene a qualsiasi attivismo politico. Questo è l’universo dell’artista, il regno del poeta, che ha la capacità e la competenza di vedere e lasciare vedere le forze nascoste e irrazionali dell’autodistruzione dietro la superficie apparentemente neutra delle cose”.
DAVIDE CANTONI
2 degrees + 111
and new burned drawings
a cura di Lorand Hegyi
22 marzo > 3 maggio
Blindarte Milano – Via Palermo, 11