La Francia ha iniziato un’operazione per la restituzione delle opere d’arte saccheggiate dai nazisti. Riconsegnato un quadro fiammingo del XVI secolo.
Un dipinto a olio del XVI secolo, entrato nelle mani dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale, è stato restituito dal governo francese agli eredi di Hertha e Henry Bromberg, una coppia ebrea costretta a lasciare la Francia durante le persecuzioni naziste. Il dipinto fiammingo Trittico della crocifissione è attribuito a Joachim Patinir. I Bromberg, collezionisti d’arte, furono costretti a vendere le opere della propria collezione in seguito alla fuga dalla Germania nazista nel 1938. L’anno seguente la coppia vendette il Trittico della Crocifissione, e diverse altre opere, per pagarsi il viaggio dalla Svizzera agli Stati Uniti.
Il ministro della cultura francese Francoise Nyssen ha presentato l’opera ai nipoti di Hertha e Henry Bromberg durante una cerimonia al ministero della cultura di Parigi.
«La sensazione di ringraziamento e gratitudine è più preziosa del dipinto stesso» ha dichiarato Christopher Bromberg.
L’opera, riconsegnata lo scorso 12 febbraio, era rimasta in possesso delle collezioni di Stato francese per quasi sette decenni dopo la Seconda guerra mondiale senza che nessuno la reclamasse. Il ritorno nelle mani dei discendenti fa seguito dell’apertura da parte del Louvre di un’esposizione con opere rubate dai nazisti nella speranza che i legittimi proprietari si facciano avanti.
Per la prima volta il Louvre di Parigi ha difatti dedicato un’area del museo per l’esposizione di opere d’arte depredate dai nazisti, con lo scopo di attuare una nuova strategia di restituzione. In mostra ci sono trentuno opere, tra queste alcune del Rinascimento italiano.
«Il nostro obiettivo, chiaramente, è quello di resrutuire tutto ciò che possiamo», ha detto Sebastien Allard, capo curatore dei dipinti del Louvre.
Identificando oggetti dei musei nazionali classificati come ‘opere di recupero’ (Museums National Recovery – MNR) – si parla di circa sessantunmila oggetti recuperati in Germania e restituiti in Francia dopo la seconda guerra mondiale – il Louvre sta tentando di incoraggiare i discendenti dei proprietari originali a farsi avanti. Situate al secondo piano dell’ala Richelieu, le opere sono accompagnate da un testo che si concentra sulla provenienza dei pezzi e sull’importanza della restituzione. E se da una parte arrivano gli elogi per l’iniziativa, qualcuno sostiene che la mossa sia arrivata un po’ troppo tardi.
Christopher Marinello, avvocato che si occupa di problematiche legate alle restituzioni artistiche ha dichiarato al Washington Post: «Questo è quello che avrebbe dovuto essere fatto alla fine degli anni ’90. Il fatto che questo avvenga dopo la Dichiarazione di Washington è del tutto patetico, specialmente per un museo con finanziamenti e statura come il Louvre».
Si stima che oltre 100.000 opere d’arte siano state confiscate a ebrei francesi o ebrei fuggiti in Francia prima dell’occupazione tedesca. Circa sessantamila di queste opere furono recuperate in Germania e restituite alla Francia dopo la guerra. Attualmente il Louvre conta 2.143 opere MNR non reclamate e 1.752 di queste opere sono conservate in musei affiliati in tutta la Francia.