A far da filo conduttore di Cazzotto l’incontro tra Beuys e Burri avvenuto nella Rocca Paolina nel 1980. Quattro giornate di iniziative, incontri e performance ideati da Simona Frillici e Giassi Piagentini
“Si volge al presente con un’energia volta a sbloccare una latente ‘impasse’: sferrare ‘cazzotti’ d’arte che sono della stessa natura di ‘baci’, cioè omaggi nati dalla creatività degli artisti. Un’occasione di portare l’arte a contatto diretto con la gente, coinvolgendola, in modo da rendere più vitale l’arte stessa”. Con queste parole gli ideatori Simona Frillici e Giassi Piagentini presentano la seconda edizione di Cazzotto, evento culturale strutturato su una serie d’iniziative, incontri e performance in programma domenica 8 e poi fra giovedì e sabato 14 aprile nel centro storico di Perugia: per “propone un modo non convenzionale di fruire l’arte contemporanea in stretto rapporto con la città”. Perché questo titolo? Il termine “cazzotto” non è da intendersi con riferimenti al pugilato o ad una qualsiasi implicita aggressività; è infatti legato a Perugia e ad uno dei suoi simboli, il noto “Bacio” Perugina, cioccolatino inizialmente battezzato “Cazzotto” e solo successivamente rinominato “Bacio” per far presa sui consumatori.
“Un’arte fatta d’incontri e di scontri, con l’obiettivo, da una parte di rimarcare l’appartenenza alla città, dall’altra di stupirla e scuoterne il gusto; far aprire gli occhi ad interventi inaspettati e sorprendenti, per risvegliare uno spirito di allerta verso la realtà”, puntualizzano gli organizzatori. Debutto l’8 Aprile negli ambienti del Museo civico di Palazzo della Penna dedicati a Beuys e Burri, con la mostra ”Ring”: a far da filo conduttore appunto l’incontro tra Beuys e Burri avvenuto nella Rocca Paolina nel lontano 1980, rispetto al quale negli spazi sotterranei del Museo sono conservate a testimonianza dell’incontro le lavagne di Beuys, insieme a foto e video con stralci dell’evento. Per un dialogo con l’opera di Beuys, centrata sul rapporto con la politica, ci si è rifatti ad artisti e collettivi il cui lavoro è caratterizzato da autentico e forte impegno socio-politico, testimoniando il tentativo dell’arte di agire ed essere nel mondo. E l’esposizione “Ring” comprende il collettivo Escuela Moderna/Ateneo Libertario e Santiago Sierra con interventi incentrati sul rapporto Arte/Anarchia; Pasquale Polidori che presenterà l’edizione di un suo libro d’artista con un racconto sullo stesso Beuys; Karpuseeler interagirà con un suo specifico progetto pittorico che idealmente riconnette l’artista tedesco a Burri; mentre ancora la figura di Beuys accoglierà il visitatore con una sua stessa video-opera del 1969, voluta in esposizione da Mirc Zantor per porre in questione il ruolo attivo e non ipnotizzato del visitatore.
Nelle giornate fra il 12 e il 14 aprile 2018 Cazzotto tornerà ad animare luoghi insoliti e vie del centro con eventi d’arte disseminati lungo un percorso in cui tutte le discipline artistiche saranno coinvolte in una articolata kermesse artistico-culturale che include pittura, installazione, video, performance, poesia, teatro, oltreché conversazioni, incontri di critica d’arte e testimonianze tra passato e futuro con Giorgio de Finis (Direttore Artistico del nuovo progetto MACRO Asilo del Museo Macro di Roma) e Maria Ausilia Binda (storica dell’arte e scrittrice, acuta interprete del fondante lavoro svolto da Carla Lonzi). Gli altri artisti coinvolti? Da Giovanni Albanese a Rita Albertini, artisti§innocenti, Marco Bernardi, Simone Bertugno, Tomaso Binga (Bianca Menna), Stefano Bonacci, Carlo Caloro, Francesco Capponi, Mario Consiglio, Mauro Cuppone e Jack, Iginio De Luca, Carlo De Meo, Marino Ficola, Angelo Frillici, Simona Frillici, Giovanni Gaggia, Alain Le Bourgocq, Hans Hermann Koopman, Britta Lenk, Andrea Nurcis, Enrico Corte, Giassi Piagentini, Ugo Piccioni, Luigi Puxeddu, Francesco Romanelli, Paolo Sfretti, Santiago Sierra, Daniele Villa Zorn.
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