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Tra Previati e Boccioni. Sentimento, anima e interiorità in mostra a Ferrara

Stati d'animo Luigi Russolo (1885-1947) Profumo, 1910 Olio su tela, cm 65,5 X 67,5 Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Collezione VAF-Stiftung
Stati d'animo
Umberto Boccioni (1882-1916) Stati d’animo- gli addii, 1911 Olio su tela, cm 71 x 96 Milano, Museo del Novecento

Palazzo dei Diamanti di Ferrara ospita fino al prossimo 10 giugno 2018 la mostra “Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni“.

La mostra, organizzata dalle gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, è dedicata alle correnti dell’arte italiana di fine 800 e inizio 900. La rivoluzioni industriale, le scoperte scientifiche, la cosiddetta “società liquida”, Jung, Freud, i poeti maledetti, la preparazione ai conflitti mondiali; questi sono solo alcuni tra i principali mutamenti della società moderna che accendono negli artisti l’esigenza di sperimentare nuovi linguaggi visivi. Scienza e arte finalmente si fondono, per indagare insieme nei meandri della psiche e delle emozioni umane.

Artisti, scienziati, uomini che si chiudono nella loro interiorità alla ricerca di qualcosa di nuovo da interpretare, rimanendo continuamente coinvolti, travolti e affascinati da sé stessi e dagli altri. Da questi sentimenti di inadeguatezza e di ricerca, trovano le fondamenta opere come i ritratti allucinati e magnetici di Segantini e Pellizza da Volpedo, gli sguardi distaccati di Munch e il movimento di Balla. Dalla malinconia alla gioia, dalla passione all’empatia, dall’estasi al distacco.

Stati d'animo
Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907) Ricordo di un dolore (Ritratto di Santina Negri), 1889 Olio su tela, cm 107 x 81 Bergamo, Accademia Carrara

Le principali emozioni si susseguono e vengono riassunte nelle 12 sale attraverso le tele dei grandi artisti che ne hanno analizzato le percezioni, ognuno secondo il proprio inconfondibile stile. Come suggerisce la curatrice Maria Luisa Pacelli, intento della mostra non è solo quello di risaltare l’indagine compiuta dagli artisti, bensì anche di mostrare quanto in Italia questo periodo storico fosse ricco di diverse correnti artistiche.

In maniera particolare, si esalta il contributo innovativo dell’artista ferrarese Gaetano Previati, spesso rimasto nell’ombra dei suoi contemporanei. Dalle due versioni di “Paolo e Francesca” (la prima del 1887, la seconda del 1909) alle sfumature sognanti del “Chiaro di luna” (1888-92), dalla sacrale Maternità (1891) all’erotica e autodistruttiva “Cleopatra” (1903), dalla eterea “Danza delle Ore” (1899) agli allucinanti Ippopotami (1888-90), l’autore anticipa le basi che sarebbero poi divenute proprie della ricerca divisionista, simbolista e futurista.

Tra i protagonisti dell’esposizione, confrontati con la produzione del pittore ferrarese, troviamo grandi nomi dell’arte contemporanea italiana come Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli e Medardo Rosso, fino a quelli dell’avanguardia futurista, come Balla, Carrà e soprattutto Boccioni, che detta il titolo della mostra attraverso la sua omonima opera: “Stati d’animo” (Gli adii, Quelli che vanno, Quelli che restano). «Le forme cominciano a parlare come musica, i corpi aspirano a farsi atmosfera, spirito e il soggetto è già pronto a trasformarsi in istato d’animo» (U. Boccioni).

Stati d'animo
Gaetano Previati (1852-1920) Chiaro di luna, 1888-92 Olio su tela, cm 120 x 149 cm Collezione privata

Dunque, la materia si sublima e il sentimento diventa espediente e criterio d’analisi. Stati d’Animo si delinea come un itinerario che passa in rassegna diverse tappe, sentimenti ed emozioni, in maniera graduale anche grazie all’allestimento, a cura dello Studio Ravalli. Lo spazio diventa sospeso e immateriale, immerso nel continuo gioco di contrasto luce ed ombra, che rappresentano rispettivamente: realtà e finzione.

Un viaggio che nasce nella malinconia con “Ricordo di un dolore” di Pelizza da Volpedo, passa attraverso l’armonia dell’Angelo della vita di Segantini e si chiude con la vitalità della “Risata” di Boccioni. Con uno sguardo radicalmente nuovo, gli artisti esposti sono tutti accomunati dalla volontà di porre “lo spettatore nel centro del quadro”, trascinandolo nei territori misteriosi e inebrianti dell’anima e della metropoli di fine secolo.

Stati d'animo
Luigi Russolo (1885-1947) Profumo, 1910 Olio su tela, cm 65,5 X 67,5 Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Collezione VAF-Stiftung
Stati d'animo
Fernand Khnopff (1858-1921) Acqua calma, 1894 Olio su tela, cm 53,5 x 114,5 Vienna, Österreichische Galerie Belvedere

Informazioni utili

Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni

Palazzo dei Diamanti, Ferrara

Dal 3 marzo al 10 giugno 2018

A cura di Chiara Vorrasi, Fernando Mazzocca e Maria Grazia Messina

palazzodiamanti.it

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