A Milano si svela il fascino dell’Impressionismo e delle Avanguardie, da una prospettiva inedita. A Palazzo Reale i capolavori del Philadelphia Museum of Art inscenano un viaggio alla scoperta dell’arte moderna europea e delle sue intersezioni col collezionismo americano.
Mecenatismo. L’arte di donare
Le quiete dei paesaggi di Claude Monet e la realtà vacillante delle scomposizioni di Paul Cézanne, il gusto per il dettaglio dei ritratti di Pierre-Auguste Renoire la sensibile allusione degli spigoli di Pablo Picasso. A Milano la rassegna “Impressionismo e Avanguardie” accende i riflettori sui maestri del moderno.Cinquanta opere del Philadelphia Museum of Art portano alla scoperta della rivoluzione creativa che ha animato il vecchio continenti fra la fine dell’Ottocento e la prima metà Novecento e delle affinità elettive col collezionismo americano.
A Palazzo Reale va in scena uno degli scorci più avvincenti della storia dell’arte, visto attraverso lo sguardo dei facoltosi appassionati che hanno colto ante tempore la carica innovativa dei talenti di domani e che -attraverso lasciti e donazioni- hanno dato vita al Philadelphia Museum of Art.
Un racconto fatto di quadrerie private spettacolari, uomini lungimiranti e donne coraggiose. Fra questi talent scout spiccano Mary Cassatt: ereditiera allieva di Degas che fece conoscere gli Impressionisti oltreoceano, o Samuel Stockton White III: rampollo –e modello di Rodin- divenuto poi collezionista. E ancora, mecenati illuminati, come Albert Eugene Gallatin: che fondò la prima raccolta pubblica di arte moderna degli USA, o Walter Arensberg, che si avvalse di unart advisor del calibro di Marcel Duchamp.
Fra Impressionismo e Avanguardie
Nelle sale -allestite con tocco retrò- si passa attraverso il mare in tempesta di Édouard Manet, il ponte giapponese di Claude Monet e una classe di danza immortalata da Edgar Degas. E, se la storia d’amore fra grande pubblico e maestri del colore è destinata a non finire, con le sperimentazioni del secolo breve si sciolgono anche i visitatori più esigenti. Dalla pienezza del Nudo di Joan Miró, all’austerità del Simbolo agnostico di Salvador Dalì, all’intensità del Bacio di Brancusi. E ancora, le sfumature emotive di Vincent Van Gogh, le suggestioni oniriche di Marc Chagall, la vitalità di Henri Matisse e l’alterità di VasilijKandinsky.
Arte al femminile. Le pioniere della creatività
Il valore della mostra è amplificato dal focus sul cambiamento del ruolo della donna nell’arte moderna, che sottolinea come da effige inanimata si faccia essa stessa protagonista del processo creativo. Passaggio epocale certificato dal lavoro di Mary Cassatt e Berthe Morisot: rispettivamente allieve e muse di Degas e Manet, ma anzitutto pittrici rivoluzionarie che -scardinando i pregiudizi di genere- riuscirono ad imporsi per il proprio talento. Nel campo della modaspicca invece l’estro di Marie Laurein: illustratrice della Parigi degli anni d’oro, che –dopo avere ritratto Coco Chanel– entrò nella storia della maison, fino ad essere citata da Karl Lagerfeld nella collezione primavera-estate 2011.
Promossa dal Comune di Milano, Palazzo Reale e MondoMostreSkira, “Impressionismo e Avanguardie” testimonia la potenzialità del sodalizio fra pubblico e privato e come un mecenatismo responsabile possa davvero offrire un contributo per costruire una società curiosa e consapevole, e quindi migliore.
Informazioni utili
Impressionismo e Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art
A cura di Jennifer Thompson e Stefano Zuffi
Promossa dal Comune di Milano, Palazzo Reale e MondoMostreSkira
Palazzo Reale
Milano
Fino al 2 settembre 2018