The Florence Experiment: Palazzo Strozzi diventa il luogo-simbolo per un incontro fra umanità e natura. Fino al 26 agosto 2018.
A Firenze un’opera d’arte istallativa funzionale allo sviluppo di un esperimento per valutare la capacità cognitiva delle piante.
Arte e scienza fu un connubio che nel Rinascimento rese grande Firenze nel mondo, e che vide coinvolti personaggi come Brunelleschi e Leonardo da Vinci. A distanza di secoli, il connubio si ripropone nell’opera contemporanea di Carsten Höller (Bruxelles, 1961) già ricercatore in entomologia con un dottorato in fitopatologia, che ha risposto all’invito del direttore di Palazzo Strozzi Arturo Galansino, ideando un progetto che interagisca con il mondo delle piante. Una proposta espositiva fuori del comune, resa possibile dall’eclettica formazione di Höller, che al pari di tanti maestri rinascimentali ha cercato di esplorare quanti più possibili ambiti del sapere.
E dalla collaborazione con il professor Stefano Mancuso, uno dei fondatori della neurobiologia vegetale e studioso dei processi cognitivi delle piante, è nato The Florence Experiment, appositamente realizzato per il cortile di Palazzo Strozzi e le sale della Strozzina, e che rappresenta per Höller una sorta di “ritorno alle origini”, stante la sua formazione accademica a Kiel. Si tratta di un evento dalle molteplici sfaccettature: è una mostra, ma anche un esperimento scientifico, e un momento di interazione con il pubblico, chiamato in causa assieme alle piante e usato come “cavia” dell’esperimento.
Il punto di partenza è costituito dai due monumentali scivoli istallati nel cortile e che lo percorrono nel senso dell’altezza: da qui, ogni settimana, 500 persone scelte casualmente fra il pubblico in transito da Palazzo Strozzi, scenderanno a forte velocità portando con sé una piantina di fagiolo. Dopo la discesa, nel laboratorio allestito nelle sale sotterranee della Strozzina, saranno analizzati i parametri fotosintetici e le molecole che ogni pianta emette in reazione alla discesa a forte velocità, e alla vicinanza con una persona che sta provando particolari emozioni, di paura come di divertimento.
L’esperimento consta anche di una seconda parte: ancora la Strozzina, ospita due piccole sale cinematografiche, sugli schermi delle quali vengono proiettati rispettivamente spezzoni di film dell’orrore e spezzoni di film comici. A seconda della sala in cui si trovano, gli spettatori reagiscono in maniera diversa, provando emozioni che vengono materializzate attraverso composti chimici emessi dalla pelle.
Due condotti di aspirazione collegano le sale alla facciata esterna su cui è stata posta una piccola pianta di glicine: si suppone che la crescita della pianta possa essere influenzata dalle emozioni umane che arrivano ad essa sottoforma di molecole; la struttura su cui cresce il glicine è a forma di ipsilon, e ogni ramo corrisponde all’uscita di un condotto. A seconda di quale delle emozioni prevarrà, la pianta potrebbe scegliere di crescere sul ramo destro o su quello sinistro.
Al di là dell’aspetto ludico che caratterizza questa particolare istallazione, le implicazioni etiche e scientifiche sono importanti. Da quest’ultimo punto di vista, è determinante la presenza nel progetto del professor Mancuso; i dati raccolti serviranno a capire meglio come la flora può comunicare con l’ambiente esterno e reagire ai suoi stimoli, attraverso i composti chimici che percepiscono o emettono.
Nonostante la modestia che caratterizza l’atteggiamento di Höller verso le sue stesse opere (che considera semplici proposte di riflessione e di interazione con e per il pubblico), è molto probabile che una mostra-laboratorio del genere lasci il segno, se non altro perché fa riflettere sul mondo delle piante da un punto di vista radicalmente diverso.
Le piante sono esseri viventi dotati di una loro intelligenza, probabilmente superiore anche a quella dell’uomo, poiché è provato che la pianta può vivere senza l’uomo, ma non viceversa.
Pertanto, l’esperimento artistico di Höller si pone come una moderna riflessione sul concetto di ecologia e sul rapporto fra l’umanità e la natura, con l’auspicio che possa far nascere una nuova consapevolezza circa l’importanza della preservazione dell’equilibrio naturale, dal quale, in fondo, dipende la possibilità per l’umanità di continuare a esistere.
Informazioni utili
The Florence Experiment – Un progetto di Carsten Höller e Stefano Mancuso
Dal 19 aprile al 26 agosto 2018
Palazzo Strozzi, Piazza degli Strozzi, 50123 Firenze