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Finestre chiuse su se stesse. L’opera su carta di Tano Festa a Firenze

Tano Festa, Senza titolo, 14-1-65, mixed media on cardboard 70x100 cm Tano Festa, Senza titolo, 14-1-65, mixed media on cardboard 70x100 cm
Tano Festa, Senza titolo, 14-1-65, mixed media on cardboard 70x100 cm
Tano Festa, Senza titolo, 14-1-65, mixed media on cardboard 70×100 cm

Le opere su carta di Tano Festa protagoniste alla galleria Il Ponte di Firenze. Dal 24 marzo al 13 aprile 2018.

In occasione dell’apertura di Nascita di una Nazione. Tra Guttuso, Fontana e Schifano a Palazzo Strozzi e in contemporanea con la mostra Aldo Mondino: quadrettature e non solo 1963-72 la galleria Il Ponte presenta Tano Festa Su Carta 1960-67, un nucleo di opere su carta (ed una tavola, Particolare di figura, 1964) realizzate dall’artista fra il 1960 ed il 1967.

Tano Festa, Parise, novembre 1964, mixed media on cardboard 70x100 cm
Tano Festa, Parise, novembre 1964, mixed media on cardboard 70×100 cm

I lavori su carta svelano, più nitidamente delle sue celebri opere su tela o su legno coeve, quanto sia riduttiva l’etichetta “pop” attribuitagli fin dagli anni Sessanta, quale esponente della cosiddetta “Scuola di Piazza del Popolo”. Il tema centrale del suo lavoro, infatti, non è il consumismo di immagini nella società di massa, ma la sfida contro la dissoluzione che egli attua utilizzando il tempo della fotografia e soprattutto il tempo della Storia.

Tano Festa, Particolare di figura, 1964, enamel and collage on board 160x96 cm
Tano Festa, Particolare di figura, 1964, enamel and collage on board 160×96 cm

Per Festa l’opera su carta è perimetro, schermo, inquadratura di un dettaglio concepita come un’occlusione, finanche più estrema di quella sottesa dalle Finestre, dalle Persiane e dagli Armadi chiusi da lui realizzati dal 1962.

>> La tradizionale pittura quale finestra aperta sul mondo, su carta diviene con maggior evidenza una finestra chiusa su se stessa, o meglio, un frame fotografico che con la sua fissità trasforma ciò che inquadra in cieca immagine bidimensionale e soprattutto la cristallizza nel tempo per garantirne l’eternità.

Tano Festa, Il giorno dei morti, 2 novembre 1961, mixed media on cardboard 100x70 cm
Tano Festa, Il giorno dei morti, 2 novembre 1961, mixed media on cardboard 100×70 cm

La dimensione temporale a cui Festa è più interessato è quella della Storia: egli concepisce l’opera quale testimonianza, prodotto e cimento della memoria culturale collettiva. L’utilizzo di immagini culturali anziché commerciali da lui intrapreso nel 1963, sembra nascondere una ragione ben più profonda: appropriarsi di elementi di opere d’arte del passato significa congelarle contro il tempo e la dissoluzione. Le sue citazioni dalla storia dell’arte sono doppi del reale e pertanto riconoscibili, ma attraverso l’intervento pittorico, disegnativo o a collage dell’artista, sembrano altre da sé, apparenze ambigue, veicoli di rivelazione della dimensione metafisica celata al di là del fisicamente visibile.

Tano Festa Su Carta 1960-67

a cura di Ilaria Bernardi
presso galleria Il Ponte, Firenze
dal 14 marzo al 13 aprile 2018
inaugurazione venerdì 23 marzo

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