Al Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo oltre 500 opere prestate da più di 40 musei e istituzioni italiani, già viste ai Musei Civici di Pavia e al Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Oltre 500 opere prestate da più di 40 musei e istituzioni italiani, che hanno percorso quasi 4000 chilometri, via terra e mare, con scorta armata da Helsinki fino alla città di Pietro il Grande. Longobardi superstar anche in Russia: dopo i successi ai Musei Civici di Pavia, dove la mostra ha registrato un record di visitatori mai raggiunto dalla città lombarda, e al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che ha contato oltre 150mila visitatori, arriva al Museo Statale Ermitage a San Pietroburgo Longobardi, un popolo che cambia la storia, la grande mostra che permetterà di far conoscere l’antico popolo anche alle centinaia di migliaia di visitatori che visiteranno il prestigioso museo affacciato sulla Neva. Mettendo in luce la storia, i costumi, la cultura e soprattutto evidenziando il ruolo determinante che i Longobardi ebbero nella vicende della penisola italiana.
Ad inaugurare l’evento, allestito nelle sale del Manage (ovvero delle ex Scuderie) all’interno del Palazzo d’Inverno del Museo Ermitage, anche l’Ambasciatore della Repubblica italiana in Russia, Pasquale Quito Terracciano, che con il Direttore Generale dell’Ermitage Michail Piotrovsky ha accolto il 3 maggio il Sindaco e l’Assessore alla Cultura del Comune Pavia e il Direttore del MANN Paolo Gulierini. “Sappiamo che i nostri popoli – ha dichiarato Terracciano – sono legati da amicizia, ma l’amicizia sia basa anche sulla condivisione della conoscenza. Per questo ringrazio il Direttore Piotrovsky per averla accolta nelle sale di questo grande museo. Questa è una mostra connotata da un alto valore scientifico per la conoscenza della storia dell’Europa e che aiuta a comprendere la frammentazione dell’Italia nei secoli successivi la Caduta dell’Impero Romano. I Longobardi hanno contribuito a diffondere elementi culturali unitari nel Nord, nel Centro e nel Sud Italia ma la vera lezione per noi tutti, come ha detto il Direttore dell’Ermitage, è che l’Europa è nata e cresciuta sulla diversità, che è un grande valore”.