King Kong Rhino, il Grande Rinoceronte “Eroe Sopravvissuto”, simbolo di Fortuna e Gentilezza nella cultura Cinese, monito per l’uomo moderno al rispetto della Natura
In occasione della 16a edizione della Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, la Biennale ospita nella sezione collaterale Time Space Existence l’opera King Kong Rhino, dell’artista, scultore e gallerista cinese Li-Jen Shih.
Il rinoceronte è una specie che esistita solo in Asia e in Africa, ma in Europa sa sempre destato sorpresa e fascinazione. Nel 1515 un rinoceronte era stato inviato in dono dal sultano indiano Muzaffar II°, sovrano di Cambay, a Manuel I° re del Portogallo. Dopo qualche mese, Manuel I° volle farne omaggio a Papa Leone X (appassionato di animali esotici) – tuttavia il rinoceronte morì a causa di una tempesta che affondò la nave su cui viaggiava. Questa notizia infausta però alimentò la curiosità degli europei verso una specie misteriosa, suscitando discussioni tra scienziati e artisti.
Durer, ad esempio, realizzò una xilografia chiamata Rhinocervs a seguito di sole informazioni di seconda mano sul rinoceronte morto. Questa diventò famosa in Europa, ampiamente riprodotta e utilizzata come paradigma fino al XVIII secolo, quando il popolo europeo vide finalmente, per la prima volta, un vero rinoceronte: Clara.
Dal 1741 al 1758, ovunque andasse Clara, la gente non parlava d’altro e la sua vita venne completamente documentata e registrata. Nacque nel 1739 in India, dopo che sua madre fu uccisa il Capitano della Compagnia Olandese delle Indie Orientali la adottò come un membro dell’equipaggio. Nel 1749 Clara arrivò a Versailles: i nobili disegnavano i loro capelli in forma di corno di rinoceronte, gli dedicarono poesie e canzoni. La marina francese batezzò addirittura una nuova nave “Rhino”. Gli scienziati illuministi accorsero per poter visitare il rinoceronte, per studiarne l’anatomia e per ottenere misurazioni precis. Nel mondo dell’arte, Audley e Longhi (Il rinoceronte (Ca’ Rezzonico), 1751) hanno ritratto Clara, rendendola un vero e proprio personaggio.
La scrittrice irlandese Nice Gray ha scritto di Clara nel suo libro: “Clara era mite e duttile. Andava d’accordo con i marinai sul mare, imparava persino a bere e fumare! Lei credeva che le persone fossero tutte buone. Tuttavia, non sfuggì al suo sfortunato destino. Alcune persone ambivano al valore medico del suo corno. Un giorno, il capitano scoprì che Clara sembrava diversa: perse il corno e fu ferita. Dal dipinto a olio con titolo Rhino Clara abbiamo potuto vedere che Clara è ritratta senza un corno. Quando morì a Londra nel 1758, rimasero le monete commemorative, i dipinti, i manifesti, la letteratura e gli aneddoti popolari”.
Oggi, 3 secoli dopo, l’artista taiwanese Li-Jen Shih ha portato nuovamente i rinoceronti a Venezia e in Europa. La sua serie di King Kong Rhino non è più solo una rappresentazione realistica del rinoceronte come animale; l’artista ha unito il suo pensiero e la sua comprensione della cultura cinese nelle sue opere d’arte. Usa questi lavori per esprimere la sua poetica artistica e al contempo difendere il sistema ecologico. Difficilmente si può vedere la crudeltà nel suo lavoro da quando Li-Jen si è dedicato da tempo a trasmettere energia positiva attraverso la sua arte.La scultura in acciaio diLi-Jen Shih ha dimensioni enormi: 8 metri di altezza e 4 metri di larghezza. La sua potenza emotiva e il suo valore simbolico, (connesso al rapporto dell’uomo con il suo futuro e con la natura, e la tutela del Rinoceronte, specie protetta in via d’estinzione) hanno attirato l’attenzione del pubblico della Biennale e dei tantissimi turisti tanto da diventare un punto di riferimento per la città di Venezia.
Per la sua creazione, Li-Jen Shih ha voluto trasformare il rinoceronte, una maestosa creatura da sempre simbolo di fortuna e gentilezza nella cultura cinese, in un’opera artistica futuristica, un’icona eroica e moderna del “vero sopravvissuto”.
«Il rinoceronte è sempre stato una creatura a me vicina. Ho seguito con forte dolore, la sua situazione precaria nel mondo e per questo ho deciso di creare un’opera che possa testimoniare la sua bellezza e sensibilizzare gli uomini sul tema e sul rischio d’estinzione dei rinoceronti nel mondo – dichiara Li-Jen Shih – A livello spirituale, la mia scultura incarna molti pensieri radicati nell’antica cultura cinese, mentre, nello stile e nell’espressione, rappresenta la modernità. Sebbene “King Kong Rhino” sia considerata una scultura urbana, è più di questo: mi sono incarnato in esso, e il mio spirito sarà ereditato e portato avanti».
King Kong Rhino prima di arrivare a Venezia, è stata la scultura scelta come tema annuale alla Shanghai Art Fair nel 2011 ed è stato installato nella piazza principale di Kelti International Co a Taipei.
Li-Jen Shih è nato a Changhua County, Taiwan, nel 1955, e ha iniziato la sua carriera nel mondo dell’arte come curatore e gallerista in Cina e Taiwan. All’età di quarant’anni, seguendo la sua vocazione artistica, ha iniziato a creare sculture, fino ad interessarsi al rinoceronte e alla sua potenza simbolica, realizzando varie serie di sculture tra cui King Kong Rhino, che diventata una delle sue opere più rappresentative.
Li Jen Shih è un artista fortemente connesso con la tradizione, usa il linguaggio contemporaneo per rivelare l’antico soggetto tradizionale. La forma di King Kong Rhino contiene elementi di futurismo e postmodernismo, per rinnovare e al contempo relazionarsi ai fondamenti dello stile e della conoscenza orientali.