Il prossimo autunno la Tate Modern di Londra ospiterà la prima grande retrospettiva in terra britannica dedicata ad Anni Albers (1899-1994).
La mostra riunirà le sue opere più importanti dalle collezioni europee e americane, molte delle quali saranno esposte per la prima volta nel Regno Unito. Anni Albers riuscì a combinare l’antica arte della tessitura a mano con il linguaggio dell’arte moderna, trovando nel mezzo molte possibilità di espressione della vita moderna.
Con oltre 350 oggetti esposti, tra cuistudi su piccola scala, grandi arazzi, gioielli realizzati con oggetti di uso quotidiano e tessuti progettati per la produzione di massa, la mostra si propone di esplorare le numerose sfaccettature della pratica di Albers – una sorta di intersezione tra arte e artigianato, tessitura a mano e produzione meccanizzata, antico e moderno.
La progettazione della mostra prenderà ispirazione dagli stessi scritti dell’artista, tra cui il saggio ‘The Pliable Plane: Textiles in Architecture’ (1957), nel quale la Albers promuove «una nuova comprensione tra l’architetto e l’inventivo tessitore».
Nata a Berlino, Annelise Else Frieda Fleischmann entra al Bauhaus nel 1922. Lì ha la possibilità d’incontrare non solo il suo futuro marito Joseph Albers, ma anche altre figure chiave del modernismo, tra cui Vassily Kandinsky e Paul Klee. Nonostante il Bauhaus aspirasse alla parità tra i sessi, le donne venivano comunque scoraggiate all’apprendimento di alcune materie, inclusa la pittura. Albers inizia quindi dal settore tessile che diventerà il suo mezzo espressivo, dedicando così gran parte della sua carriera alla tessitura. La mostra esplorerà come, nel vivace laboratorio della scuola, la tradizionale tessitura a mano fu reinventata in chiave moderna.
Con l’arrivo del Nazismo e la chiusura del Bauhaus, Albers lascia la Germania nel 1933 per raggiungere gli Stati Uniti, dove ha modo d’insegnare in un’altra scuola altrettanto sperimentale, il Black Mountain College, per oltre 15 anni. Da lì Albers parte per numerosi viaggi in Messico, Cile e Perù, collezionando artefatti, impregnandosi così di quell’antica cultura che influenzò fortemente la sua carriera. La mostra prederà in esame il corpo di opere d’arte tessute e conosciute come «tessiture pittoriche», suoi numerosi viaggi in America centrale e latina, comprese opere su larga scala quali Ancient Writing (1936) e With Verticals (1946).
Oltre ai lavori della Albers, la mostra includerà esempi di tessuti provenienti da tutto il mondo che hanno alimentato il suo modo di pensare e di elaborare. Sarà anche un’occasione per esplorare i testi che Albers pubblica in questi anni – ‘On Designing’ (1959) e ‘On Weaving’ (1965) – nei quali lei stessa riflette sulla storia della tessitura in quanto fenomeno globale, che, seppur datando migliaia di anni, è comunque tipicamente moderno.
Nei suoi ultimi anni si dedica anche all’incisione, traducendo le sue idee in forma bidimensionale e molti di questi ultimi lavori, saranno alla Tate.
ANNI ALBERS
11 ottobre 2018 – 27 gennaio 2019
TATE MODERN | Eyal Ofer Galleries
Supportata da Terra Foundation for American Art, da Anni Albers Exhibition Supporters Circle e da Tate Patrons.
Aperto tutti i giorni. Orario 10.00 – 18.00 (Domenica – Giovedì), 10.00 – 22.00 (Venerdì e Sabato)
+44(0)20 7887 8888,
tate.org.uk
* nella foto: The Josef and Anni Albers Foundation, VEGAP, Bilbao, 2017. Photograph by Helen M. Post of Anni Albers in her weaving studio at Black Mountain College, 1937