Le persone tra i 30 e i 34 anni con una laurea sono il 26,9%: solo la Romania è più indietro, con il 26,3%. Gli uomini italiani laureati non arrivano al 20%, i meno istruiti d’Europa, peggio anche dei croati, al 22,1%
“Noio volevam savuar l’indiriss”. Oppure la celebre lettera: “Punto! Due punti!! Ma si, fai vedere che abbondiamo”. Il solo Totò può essere una miniera, in tema di ignoranza degli italiani. Eppure, dopo la statistica diffusa oggi da Eurostat e riportata dalle agenzie, c’è ben poco da scherzare: nel 2017 l’Italia è il penultimo Paese dell’Unione Europea per la percentuale di persone tra i 30 e i 34 anni di età che hanno conseguito una laurea, con il 26,9%. Solo la Romania è più indietro, e neanche di tanto, con il 26,3%, rispetto a una media Ue del 39,9%. In Italia il problema non sono tanto le donne, laureate per il 34,1%, quanto gli uomini, che non arrivano al 20%, meno di uno su cinque, i meno istruiti d’Europa, peggio anche dei croati, al 22,1%. I più istruiti in assoluto sono i 30-34enni e le 30-34enni della Lituania, al 58%. Seguono i ciprioti (55,8%), gli irlandesi (53,5%) e i lussemburghesi (52,7%). Tra i grandi Paesi, la Germania è al 34%, la Francia al 44,3%, la Spagna al 41,2% e il Regno Unito al 48,3%.