Dal labirinto delle gallerie di Mayfair ad Hyde Park, fino a Bankside e Trafalgar Square. Se avete in programma di trascorrere qualche giorno a Londra quest’estate l’arte non potrà che farvi compagnia in ogni angolo della città, tra mostre, musei, gallerie, case d’asta e installazioni all’aperto.
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Due grandi mostre da Hauser & Wirth
Nelle due grandi sedi di Savile Row la galleria di Zurigo presenta fino al 28 luglio due interessantissime e imperdibili mostre.
La prima, Spiegelgasse (Mirror Alley), è un focus su tutta l’arte svizzera a partire dal 1930 fino ad oggi, con opere di Alberto Giacometti, Urs Fischer, Meret Oppenheim e Jean Tinguely. Il titolo della mostra, riprendendo il nome della via dove si trovava il Cabaret Voltaire -centro nevralgico e natale dell’arte Dada- vuole sottolineare come tutti gli artisti in mostra si siano in qualche modo ispirati a questo importante movimento che ha avuto, negli anni successivi alla sua nascita, ripercussioni su moltissime tendenze dell’arte contemporanea.
A pochi passi dal primo spazio espositivo troviamo la seconda sede dove viene presentata Men Without Masks, una grande esposizione dedicata al fotografo tedesco August Sander: rarissimi scatti di grande formato, inseriti in un allestimento minimale, propongono un ritratto della Germania prima e durante la Repubblica di Weimar. Le fotografie, tutte scattate tra il 1910 e il 1931, ritraggono i soggetti più diversi -contadini, generali, artigiani- fino a quelli -gemelli, malati, storpi- che venivano relegati ai margini della società. Il risultato d’insieme è sorprendente e drammatico, e ci porta in un vero e proprio viaggio alla scoperta della diversità umana.
Carol Bove da David Zwirner
Terzo solo show da Zwirner per l’artista americana di origini svizzere Carol Bove, che presenta in questa occasione, disperse per i due piani della galleria, una serie di sculture datate 2018. Pieghe che paiono irreali, colori opachi e lucidi, giochi di luci e di contrasti: le opere, in galleria fino al 3 agosto, sono una chiara indagine sulla materia, sulla forma e sul movimento.
Agnetti, Boetti, Paolini e Prini da Cardi Gallery
Fino al 7 settembre Cardi Gallery presenta una mostra che gioca sui contrasti e le affinità tra 4 dei maggiori esponenti dell’arte concettuale italiana: Agnetti, Boetti, Paolini e Prini. La mostra è la prima di una serie che metterà in luce i maggiori temi toccati dagli anni ’70 in poi dagli artisti del bel paese. Arte come idea e oggetto tangibile: attraverso importantissimi lavori che vanno dalla fine del 1960 a metà del 1970 l’esibizione evidenzia le caratteristiche distintive dell’arte concettuale italiana, che non fu mai assimilabile a quella inglese o americana, che giocarono maggiormente su linguaggio e processo. Difference and Affinity: gli accostamenti espositivi -in foto la stanza dedicata ad Agnetti e Paolini- chiariscono sì i punti in comune tra i quattro artisti, ma soprattutto ne rendono visibili le caratteristiche di unicità.
I disegni e gli acquerelli di Peter Blake da Waddington Custot
Fino al 4 settembre da Waddington Custot sarà possibile ammirare una grande retrospettiva sull’artista inglese Peter Blake, uno dei più grandi esponenti della Pop Art britannica. La mostra porta insieme una vastissima quantità di opere che vanno dagli anni ’40 e ’50 -gli anni del Royal College of Art- fino ai lavori pittorici più recenti, come i ritratti della Regina Elisabetta II o della new entry della casa reale britannica, Meghan Markle. Un’occasione unica per ammirare dipinti, disegni e acquerelli mai esposti al pubblico, provenienti direttamente dalla collezione privata dell’artista.
Una mostra tutta al femminile da Thaddaeus Ropac
Land of lads, Land of lashes. Il minimalismo di Rosemarie Castoro, Lydia Okumura e Wanda Czelkowska invade -fino all’11 agosto- i magnifici spazi di Ely House, la dimora di fine Settecento dove la galleria Thaddaeus Ropac ha stabilito la sua sede londinese. Sperimentazione ed avanguardia nell’avanguardia: le opere fondono il rigore del minimalismo e della geometria con riferimenti sessuali, astratti, surrealisti ed antropomorfi.
La mostra, suddivisa nei due piani (su cinque) della galleria accessibili al pubblico, include sculture e dipinti seminali delle tre artiste donne che, al contrario dei loro contemporanei (uomini) -Carl Andre, Donald Judd and Sol LeWitt-, non riuscirono a guadargnarsi l’attenzione meritata, riuscendo solo negli ultimi due anni ad essere esposte nei grandi musei con delle retrospettive sui loro lavori.
I capolavori impressionisti (e non solo) alla Courtauld Gallery
Forse meno conosciuta rispetto alle grandi istituzioni londinesi -Tate, National Gallery o British Museum-, questa galleria vanta, in un percorso artistico che spazia dal Rinascimento al XX Secolo, una delle collezioni più importanti al mondo di arte impressionista e post-impressionista. Raccolti e poi donati dal grande collezionista Samuel Courtauld, tra i grandi e imperdibili capolavori troviamo Un bar aux Folies Bergère di Manet e una delle sue versioni della famosa Colazione sull’erba, oltre che capolavori di Degas, Van Gogh e una delle Montagne Sainte-Victoire di Cézanne, che conta ben 8 dipinti in galleria.
Affacciata da un lato sul Tamigi e dall’altro sulla centralissima Strand, la Somerset House -capolavoro di età vittoriana e “casa” della collezione Courtauld- verrà chiusa per un grande progetto di restauro a partire dal 3 settembre e i suoi capolavori andranno in prestito a numerose istituzioni per alcune mostre, tra cui una già ufficializzata nella concittadina National Gallery.
Il 1932 di Picasso alla Tate Modern
Love, fame, tragedy. Alla Tate Modern -Bankside, affacciata sul Tamigi- va in scena fino al 9 settembre una grande mostra tutta dedicata ad un anno della produzione di Pablo Picasso, il 1932. Il percorso espositivo -suddiviso cronologicamente- ci porta in un viaggio che, come si evince dal titolo della mostra, descrive un anno complicato per il pittore: ormai diventato ricco e famoso, egli era criticato dagli “addetti ai lavori”, che questionavano la sua capacità -dopo anni di produzione- di creare lavori innovativi e di impatto. In risposta le opere in mostra parlano da sé: un surrealismo dolce e dai colori pastello che tocca il suo apice nei ritratti della giovane Marie-Thèrése Walter, musa ed amante del pittore e suo soggetto preferito durante questo difficile, ma prolifico, anno.
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All Too Human. Bacon e Freud alla Tate Britain
Un secolo passato a rappresentare la vita umana. Nella seconda sede londinese della Tate, la Tate Britain, in cui sono esposti tutti i maggiori esponenti dell’arte inglese dal 1500 ad oggi, è in corso -fino al 27 agosto- un’interessante mostra sulla rappresentazione della figura umana. L’esposizione esplora come gli artisti inglesi hanno utilizzato il medium della pittura, portandolo fino all’estremo, per rappresentare la vita intorno a loro. Le opere in mostra coprono quasi tutto il XX secolo arrivando alle rappresentazioni più recenti; tutti gli artisti hanno in comune tra di loro la città di Londra, casa, luogo di studio, di pratica o di esibizione.
Le maggiori sezioni in mostra sono dedicate a Francis Bacon -anche protagonista di una grande mostra a Basilea– e a Lucian Freud. Maestri della rappresentazione della figura umana -con affinità ma grandi differenze- essi hanno influenzato in modo non indifferente le generazioni successive, di cui possiamo ammirare in mostra alcuni sorprendenti risultati, come la magnifica tela Reverse di Jenny Saville che -con gli arancioni che ricordano quelli di Bacon e i tratti “troppo umani” di Freud- chiude una grande esposizione.
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La grande Mastaba di Christo (e la sua mostra) ad Hyde Park
Dopo il progetto The Floating Piers che nel 2016 lo aveva visto protagonista sul nostro Lago d’Iseo, Christo torna a fluttuare sull’acqua, questa volta con una grandissima installazione: The Mastaba. Inaugurata lo scorso 20 giugno, la gigantesca struttura rimarrà nelle acque del lago Serpentine, all’interno di Hyde Park, fino al 23 settembre. 7.506 barili di petrolio appoggiati su una grande struttura alta 20 metri, che rimanda chiaramente alle monumentali strutture funerarie ideate in età egizia. Non è la prima volta che Christo si ispira a questa struttura: nel 1975 ne realizzò una con 500,000 barili in Texas e la stessa struttura è al centro di un progetto da realizzarsi prossimamente nel deserto di Abu Dhabi. I progetti, disegni e modellini della Mastaba di Hyde Park e di tutte le altre sono contenuti nella mostra “Christo and Jeanne-Claude: Barrels and The Mastaba 1958–2018”, dedicata all’artista e alla moglie, -simultanea all’installazione- che si tiene nella vicina sede della Serpentine Galleries.
Tutte le foto sono © ArtsLife