L’affresco di un Priapo come quello della casa dei Vettii e un affascinante volto di donna riaffiorano all’interno di una dimora di pregio su via del Vesuvio.
Il giornale spagnolo ABC l’ha definita ‘la seconda vita di Pompei’. Ormai quasi quotidianamente i vari interventi nel Parco Archeologico – in particolare nel cantiere di messa in sicurezza dei fronti di scavo della Regio V che rientra nel ‘Grande Progetto Pompei‘- portano alla luce ambienti, affreschi, oggetti e monili che fanno rivivere la storia di Pompei in tutta la sua raffinata bellezza. Straordinarie scoperte che, grazie ai social, tutti possono conoscere praticamente in tempo reale.
Le ultime scoperte hanno riportato alla luce una dimora di pregio su via del Vesuvio con stanze elegantemente decorate. In particolare, l’affresco di un Priapo come quello della nota casa dei Vettii, un affascinante volto di donna entro un clipeo e una stanza da letto decorata con una raffinatissima cornice superiore e con due quadretti, l’ uno con paesaggio marino, l’altro con una natura morta, affiancati da animaletti miniaturistici.
Sempre lungo la via del Vesuvio, procedendo verso sud è stata, invece, messa in luce la parte superiore di una fontana/ninfeo con decorazioni in pasta vitrea e conchiglie.
E’ proprio tornata a una seconda vita Pompei, dopo anni difficili dovuti ai numerosi problemi di conservazione che una simile area archeologica comporta. Come infatti ha dichiarato il Direttore Massimo Osanna, protagonista indiscusso del nuovo corso :
“La tutela a Pompei, condotta correttamente e sistematicamente porta a straordinari rinvenimenti. Ricerca, conoscenza (e dunque scavo), tutela e conservazione sono aspetti tutti strettamente connessi e non si possono portare avanti se non in maniera sistemica. Via di Vesuvio (da cui provengono i nuovi affreschi ), via delle nozze d’argento e via dei balconi, dove in questo momento si concentrano i lavori di messa in sicurezza, sono stati in passato oggetto di crolli ripetuti e perdita di materia archeologica (come il volto di Priapo). Interventi non sistematici fatti a posteriori, quando ormai il danno era avvenuto, hanno tamponato momentaneamente le criticità senza risolverle. Il progetto attuale è invece un imponente intervento caratterizzato da sistematicità e rigore metodologico che risolverà le criticità nel complesso, riprofilando i fronti di scavo per tutta la loro estensione. Le forze messe in campo annoverano per la prima volta a Pompei una nutrita equipè interdisciplinare di professionisti, che vede all’azione quotidianamente archeologi, architetti, ingegneri, geologi e vulcanologi, restauratori. Il team di archeologi inoltre è composto da specialisti nello scavo stratigrafico, paleobotanici, archeozoologi, antropologi fisici, insomma tutte le professionalità che permettono di portare avanti un cantiere di archeologia globale. Per gli affreschi inoltre sono stati coinvolti i professionisti dell’ISCR”
Alla presentazione dei nuovi scavi nell’area Regio V il Direttore del Parco Archeologico aveva dichiarato che tutto lo staff si aspettava numerosi ritrovamenti nella zona – un’area non scavata di 22 ettari – ma le continue e importanti scoperte hanno decisamente superato ogni più rosea aspettativa soprattutto perchè c’è ancora molto da trovare nelle operazioni che interesseranno circa 3 km di fronti.