Il Primitivismo che stregò tre generazioni di artisti. Da Giacometti a Picasso, da Pomodoro a Fontana, la rivoluzione nella scultura del primo Novecento.
Tutto cominciò con un’attrazione fatale di alcuni artisti del primo Novecento nei riguardi dell’arte africana. Sculture in legno e in avorio, maschere, totem, statuette votive e altri manufatti decorativi o propiziatori giunti nei mercati (e, successivamente, nelle esposizioni universali) in seguito alle mire espansionistiche della Francia verso l’Africa, stregarono gli artisti di tre generazioni. Un’attrazione che superò immediatamente la ricerca etnografica per evolvere , nelle sue più disparate forme, in una sorta di catarsi da quel mondo occidentale che aveva perso ogni contatto con le origini e armonia con la natura. Un’esigenza di purificazione che portò gli artisti a ricercare una semplificazione dalla realtà, scevra da ogni contaminazione e da ogni accademismo. E che trovò nella scultura e nella materia un tripudio di nuove forme e nuove tecniche creative. La scultura per la prima volta si allontanava dalla ricerca dell’armonia tra le proporzioni, della perfezione stilistica e aderenza alla realtà, per rappresentare la metafora di una ricerca personale che ogni artista risolse in modo autonomo e personale.
Per alcuni artisti questa sorta di rivoluzione artistica si risolse prevalentemente in maniera superficiale e stilistica (ad esempio per Picasso) ma per altri rappresentò una vera e propria ricerca delle origini (Basquiat). Un tormento che si risolse in una liberazione che affrancò per sempre la scultura occidentale dal conformismo della fisionomia.
‘Je suis l’autre. Giacometti, Picasso e gli altri. Il Primitivismo nella scultura del Novecento’ – questo il titolo della mostra divisa in aree tematiche – aprirà i battenti il 28 settembre presso le Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, presentando al pubblico ottanta opere, tra sculture di grandi maestri del Novecento e capolavori di arte etnica.
Numerosi gli artisti in mostra: Karel Appel, Hans Arp, Kenneth Armitage, Georges Braque, Serge Brignoni,Agustín Cárdenas, Lynn Chadwick, André Derain, Jean Dubuffet, Sonja FerlovMancoba, Alberto Giacometti, Julio González, Henry Heerup, Ludwig Ernst Kirchner, Yves Klein, Jacques Lipchitz, Man Ray, André Masson, Joan Miró, Louise Nevelson, Isamu Noguchi, Pablo Picasso, Germaine Richier, Salvatore Scarpitta, Fritz Wotruba, Enrico Baj, Mirko Basaldella, Adriana Bisi Fabbri, Alik Cavaliere, Pietro Consagra, Roberto Crippa, Agenore Fabbri, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Marino Marini, Luciano Minguzzi, Costantino Nivola, Arnaldo Pomodoro, Regina [Cassolo Bracchi], Raffaello A. Salimbeni, Gaston Chaïssac, Francesco Toris.
Come spiega una nota di anticipazione diffusa dal Museo Nazionale Romano : ” La mostra è concepita come un viaggio all’interno di aree tematiche, che corrispondono ai principali caratteri dell’esplorazione interiore che accomunò gli artisti del Novecento all’arte delle culture da cui presero spunto”.
La mostra – promossa dal Museo Nazionale Romano, diretto da Daniela Porro, e dal Museo delle Culture di Lugano con Electa – è accompagnata da un catalogo edito da Electa – a cura di Francesco Paolo Campione e Maria Grazia Messina – che comprende numerosi saggi e una ricca antologia sulle «arti primitive» viste dagli artisti e dagli intellettuali del Novecento.
Informazioni
Je suis l’autre. Giacometti, Picasso e gli altri. Il Primitivismo nella scultura del Novecento
A cura di Francesco Paolo Campione con Maria Grazia Messina – Catalogo Electa
Da Venerdì 28 Settembre 2018 a Domenica 20 Gennaio 2019
Terme di Diocleziano – Viale Enrico de Nicola, 76, Roma