E’ morta all’età di 87 anni Inge Feltrinelli, l’ultima grande regina dell’editoria internazionale
La chiamavano The queen of publishing. Voleva cambiare il mondo con i libri. Nata in Germania il 24 novembre 1930, figlia di ebrei tedeschi, Inge Schoenthal Feltrinelli, naturalizzata italiana, era “un vero vulcano di idee, curiosità, gentilezza” come l’aveva definita Amos Oz.
“I libri sono tutto, i libri sono la vita”, diceva. Ed è stata una vita circondata da libri, librai, editori, scrittori e lettori quella di Inge Feltrinelli, Presidente della Casa editrice Giangiacomo Feltrinelli e icona della cultura del Novecento. La casa editrice la ricorda come “fonte quotidiana di ispirazione per le attività dell’intero Gruppo, Inge Feltrinelli è stata la guida più esigente e lo sguardo più innovativo, l’entusiasta promotrice di nuove attività come la diga più invalicabile a difesa dell’indipendenza e dell’autonomia della cultura”.
Fotografa, fotoreporter, appassionata di moda, di arte e di ogni forma di creatività, aveva difeso con coraggio la stessa esistenza della Casa editrice Feltrinelli, alla scomparsa del suo fondatore. Lei e Giangiacomo si erano conosciuti nel 1958, in un party negli uffici dell’editore amburghese Rowohlt. Giangiacomo era già famoso nel mondo per aver pubblicato Il dottor Zivago di Pasternak, censurato in Unione Sovietica. Solo un anno più tardi, nel 1959, si sposarono in Messico, viaggiarono insieme per il mondo e avevano l’editoria era ai loro piedi. Nel 1972 Giangiacomo Feltrinelli muore. Inge deve risollevare le sorti della casa editrice, ereditata dal giovanissimo figlio Carlo.
La camera ardente sarà aperta domani, 21 settembre, dalle 10 alle 14 nella Sala Alessi di Palazzo Marino, sede del Comune di Milano.
“Inge Feltrinelli è stata una vera protagonista della vita culturale e sociale della nostra città. Accolta come solo Milano sa fare, Inge ha condiviso valori, passioni e problemi del nostro essere comunità”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha ricordato in un post sulla sua pagina Facebook l’editrice. “Curiosa di temi e dotata di una intima allegria, ci ha dato anche molto assicurandoci una continua visione della vita culturale aperta al mondo – ha concluso -. A me mancherà molto, ci legava una profonda stima ma, soprattutto, un grande affetto”.