La quadratura del Cubismo (1907-1917). Ci prova il Centre Pompidou con una panoramica completa sul movimento. Dagli inventori-pionieri-maestri Georges Braque e Pablo Picasso a più o meno celebri compagni d’avventura. Tutti debitori della lezione di Cézanne e dell’influenza primitivista dell’Africa nera. In serrata sequenza, senza una citazione alla fase italiana, si passa dai lavori di Fernand Leger e Juan Gris, che hanno riservato i loro lavori sperimentali per spazi di piccole dimensioni come la galleria gestita da un giovane sconosciuto mercante, Daniel-Henry Kahnweiler, ad artisti come Albert Gleizes, Jean Metzinger, Francis Picabia, Marcel Duchamp, Robert e Sonia Delaunay, che hanno portato il movimento all’attenzione della critica e del pubblico attraverso i loro contributi ai Salon parigini.
La mostra evidenzia l’inventiva e la varietà del movimento. Non solo ha portato all’introduzione di un approccio geometrico alle forme e sfidato la rappresentazione classica, ma le sue esplorazioni radicali e la spinta creativa dei suoi membri hanno segnato la strada verso l’arte moderna.
Attraverso 300 lavori e documenti che illustrano l’influenza del Cubismo, la mostra si presenta in 14 sezioni secondo un ordine cronologico. Focus principale il viaggio formale del movimento dall’iniziale periodo cezanniano allo stadio ermetico analitico (1910-1912), prima di evolvere nella versione sintetica (1913-1917) con un ritorno alla rappresentazione e al colore.
Informazioni utili: https://www.centrepompidou.fr/fr/infos/ita/Centre-Pompidou