Il dipinto murale di 1500 anni fa raffigura un giovane Gesù Cristo con capelli corti e ricci, diverso dalle raffigurazioni tradizionali che lo presentano con i capelli lunghi e la barba
“Appartiene allo schema iconografico di un Cristo dai capelli corti, che era particolarmente diffuso in Egitto e in Siro-Palestina, ma poi passò anche all’ultima arte bizantina“. Così la storica dell’arte Emma Maayan-Fanar spiega al quotidiano Haaretz la straordinaria scoperta fatta in una chiesa bizantina abbandonata nel deserto del Negev, in Israele: un dipinto murale di 1500 anni fa che raffigura un giovane Gesù Cristo con capelli corti e ricci, diverso dalle raffigurazioni tradizionali che lo presentano con i capelli lunghi e la barba.
La Maayan-Fanar è l’autrice di un articolo pubblicato durante l’estate sulla rivista Archeology, relativo a recenti ritrovamenti nelle rovine del villaggio agricolo bizantino di Shivta, scoperto nel 1871 dall’esploratore Edward Henry Palmer: è lì che gli archeologi negli anni ’20, avevano notato la presenza di murales nella chiesa, ma nessuno aveva indagato ulteriormente. Esistono in Israele pochissime immagini di Gesù sopravvissute dall’antichità, e – secondo la studiosa – nessun altro esempio di scena di battesimo di Cristo risalente al periodo pre-iconoclastico era mai stato trovato in un sito archeologico.