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Influencer ante litteram. Isabella d’Este come Chiara Ferragni, 500 anni fa

Chiara Ferragni non si è inventata nulla. Che la sua fonte d’ispirazione sia stata Isabella d’Este, mecenate delle arti e leader della moda rinascimentale? Poco probabile. Di certo, però, alla corte dei Gonzaga -tra XV e XVI secolo- si realizzò qualcosa di molto simile a ciò che caratterizza i nostri tempi. Influencer, stylist e buyer esistevano già nel Cinquecento e, seppur con modalità condizionate dal tempo storico, ricoprivano le medesime funzioni.

Sull’argomento si sono soffermati ricercatori ed esperti di storia del costume dedicando due giornate particolari –23 e 24 novembre 2018– ad incontri e visite guidate sul tema della moda presso l’Archivio di Stato di Mantova. La rassegna I Gonzaga Digitali, giunta alla sua quinta edizione, nasce nel 2013 con l’intento di approfondire e raccogliere la storia dei Gonzaga soprattutto in relazione all’influenza che essi ebbero in Italia e in Europa, sondando quegli aspetti della vita quotidiana e mondana che oggi fanno dei Signori mantovani arbitri di moda e tendenze. La Fondazione Palazzo Te offre il frutto della ricerca alla mercé dei più affidandosi ad una piattaforma digitale che raccoglie quantità infinitesimali d’informazioni che possono essere corrette, integrate, associate o interrogate in modo diverso a seconda delle esigenze di studio. La banca dati on-line permette, infatti, di migliorare quanto è già stato raggiunto e schedato dai ricercatori negli anni e mette in comune un sapere culturale a cui si può attingere da ogni parte del mondo e in qualsiasi momento.

I Gonzaga digitali 5 – Particolare di tessuto

Le due giornate di studi, curate da Marco Carlo Belfanti (Università degli Studi di Brescia) e Daniela Sogliani (Fondazione Palazzo Te), hanno raccolto gli esiti di una proficua attività di ricerca condotta su carteggi, registri e inventari conservati presso l’Archivio di Stato.

Da questi emerge il ruolo di Isabella d’Este, moglie di Francesco II Gonzaga, influencer ante litteram che diffuse a corte bambole abbigliate con i vestiti da lei modellati, affidandosi ai migliori artigiani d’Italia e d’Europa e sostenendo fabbriche di tessuti preziosi. Dai carteggi della famiglia compare, anche, la figura del mediatore, oggi stylist o personal shopper, cui spettava il compito di accordarsi con gli artigiani, valutare i modelli e scegliere i tessuti a seconda delle novità presenti sul mercato e del gusto dei committenti. Milano, Venezia, Roma e Firenze sono i poli attivi del tempo, centri prediletti di produzione del lusso per l’acquisto di accessori in pelle, maglie in seta e oro, gioielli, tessuti preziosi, cappelli di paglia, tappezzerie ricamate e tutto quello che determinava lo status symbol della corte.

I Gonzaga digitali 5 – Particolare di tessuto

In occasione del convegno, nella giornata di venerdì 23 novembre alle ore 16, il pubblico potrà inoltre visitare gratuitamente le sale di Palazzo Ducale, accompagnato dai relatori, per analizzare l’abbigliamento dei ritratti di corte tra cui spiccano la pala della Santissima Trinità di Pietro Paolo Rubens, il ritratto di Vincenzo II Gonzaga di Suttermans e il ritratto di Eleonora Gonzaga di Lucrina Fetti. Il percorso prosegue poi nella Corte Vecchia e include la Sala dei Principi (dove sono presenti dame abbigliate secondo la moda di inizio Quattrocento), la Sala dei Papi, le due salette dell’Alcova e la Galleria Nuova da cui si accede alla Domus Nova. Da qui si giunge all’Appartamento di Guglielmo Gonzaga, composto dalla Sala dello Zodiaco, dal Refettorio o Sala dei Fiumi -che si affaccia sullo spettacolare Giardino Pensile- e dall’Appartamento degli Arazzi, trasformato nel Settecento per ospitare i nove arazzi tessuti sui cartoni di Raffaello.

I Gonzaga digitali 5 – Particolare di tessuto

Programma:

>>Venerdì 23 novembre 2018
Archivio di Stato di Mantova, Sacrestia
Modera Daniela Sogliani, Fondazione Palazzo Te

-10.00: Saluti istituzionali
-10.30: Maria Giuseppina Muzzarelli, Università degli Studi di Bologna
La storia della moda (vecchie e nuove domande) e le risorse per la ricerca (vecchie e nuove)
-11.00: Roberta Orsi Landini, Storica del tessuto e del costume di Firenze
Il linguaggio internazionale del potere e della moda
-11.30: Federica Veratelli, Università degli Studi di Parma
Abiti come opere d’arte. Acquisti e consumi tessili alla corte dei Gonzaga
-12.00: Elisa Tosi Brandi, Università degli Studi di Bologna
Sarti, clienti, intermediari. La commissione delle vesti dei Gonzaga attraverso la corrispondenza della corte fra Cinque e Seicento
-16.00: Visita guidata a Palazzo Ducale (Corte Vecchia) per l’analisi dell’abbigliamento nei ritratti gonzagheschi

>>Sabato 24 novembre 2018
Archivio di Stato di Mantova, Sacrestia
Modera Marco Carlo Belfanti, Università degli Studi di Brescia

-10.00: Bruna Niccoli, Università degli Studi di Pisa
Mantova “piazza” del gusto internazionale: moda narrata e moda commissionata dai documenti gonzagheschi
-10.30: Barbara Bettoni, Università degli Studi di Brescia
Gioie preziose o accessori alla moda? Usi, valori e tipologia dei bottoni nel guardaroba della corte Gonzaga (XVI-XVII sec.)
-11.00: Letture da Il libro del Cortegiano di Baldassarre Castiglione con Diego Fusari
-11.30: Marco Carlo Belfanti e Daniela Sogliani, intervento conclusivo.

Palazzo Te, Sala dei fiumi, Mantova

 

Per ulteriori informazioni:
www.centropalazzote.it

(Per partecipare alla visita guidata è necessario prenotare, entro il 20 novembre, all’indirizzo: banchedatigonzaga@fondazionepalazzote.it)

Isabella d’Este come Chiara Ferragni. Influencer ante litteram a Mantova

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