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A Roma l’antologica (gratuita) dedicata a Giacomo Balla. La verginale bellezza della natura

Maggio 1906 circa Trittico, olio su tela, cm. 73 x 187 Roma, Palazzo della Consulta al Quirinale, Corte Costituzionale [Inv. 00400] Maggio 1906 circa Trittico, olio su tela, cm. 73 x 187 Roma, Palazzo della Consulta al Quirinale, Corte Costituzionale [Inv. 00400]
Maggio 1906 circa Trittico, olio su tela, cm. 73 x 187 Roma, Palazzo della Consulta al Quirinale, Corte Costituzionale [Inv. 00400]
Maggio 1906 circa Trittico, olio su tela, cm. 73 x 187 Roma, Palazzo della Consulta al Quirinale, Corte Costituzionale [Inv. 00400]

Una mostra preziosa a ingresso gratuito che vede riunite per la prima volta oltre trenta opere dipinte da Giacomo Balla a Villa Borghese. In un luogo ideale dove quello che vedrete si confonderà con la bellezza che vi circonda.

Mi alimento della purezza buonissima della natura

per cui figlio di essa

non accetto nessunissima affermazione.

Ho un carattere né così ne cosà,

sono natura fatto da essa e non dagli uomini,

per cui vivrò da me certissimo della mia arte

che fa palese nella pittura la mia anima. (Giacomo Balla)

Se non amate le cosiddette mostre blockbuster, questa è un’occasione da non perdere per visitare  una preziosa mostra a ingresso gratuito che indaga una fase meno conosciuta- e per questo ancora più interessante – dell’articolato percorso artistico di uno dei più grandi protagonisti dell’arte del Novecento italiano.

Al Museo Carlo Bilotti infatti, situato nel cuore di Villa Borghese, la mostra antologica dedicata a Giacomo Balla (1871-1958), si focalizza esclusivamente sulle opere dipinte nella Villa, con un’indagine sulla prima produzione pittorica dell’artista.  Una fase indubbiamente meno conosciuta di quella futurista ma non per questo meno importante. Il Futurismo è una delle tappe più importanti della sua vicenda artistica ma non è di certo l’unica. Come per molti altri artisti, si è cercato di catalogare la sua vulcanica vena creativa in una definizione di comodo ma Balla è un protagonista assoluto anche prima e dopo il Futurismo, con il suo ritorno al figurativismo.

Alberi e siepe a Villa Borghese 1905 circa Olio su tela, cm. 101 x 100.8 Collezione della Fondazione Cariverona [Inv. 00003186
Alberi e siepe a Villa Borghese 1905 circa Olio su tela, cm. 101 x 100.8 Collezione della Fondazione Cariverona [Inv. 00003186

Nella mostra al Museo Carlo Bilotti, la protagonista è l‘incomparabile e verginale bellezza della natura che diventa ricerca della verità. L’essenzialità e la purezza di ogni cosa. Una sorta di ossessione. Questo angolo felice di verde, ritagliato ai margini della città, diventa per Balla ciò che è per Paul Cézanne la “Montagne SainteVictoire”: “materia da indagare, da provare e riprovare, da scarnire fino all’astrazione” spiega la curatrice Elena Gigli.

Non avrebbe senso etichettare le oltre trenta opere, per la prima volta riunite, come divisioniste o  ‘pre-futuriste’: lo stile risente indubbiamente della matrice divisionista e in certe ‘sciabolate’ di colore si intravede già la successiva ricerca verso la luce ma quello presentato è soprattutto Balla a Villa Borghese che è infatti il titolo della mostra.

Il percorso espositivo ci svela un lato intimo e profondamente autobiografico dell’artista: dopo il matrimonio con Elisa Marcucci, Giacomo Balla si trasferisce, nell’estate del 1904, in un antico monastero in via Parioli 6, l’attuale via Paisiello, all’angolo di via Nicolò Porpora. Attraverso le  opere esposte  possiamo vivere le vibrazioni che l’artista percepiva affacciandosi al  balcone del suo studio o subito al di fuori della porta dell’abitazione.

Villa Borghese dal balcone 1907 circa Olio su tela, cm. 100 x 120 Collezione privata
Villa Borghese dal balcone 1907 circa Olio su tela, cm. 100 x 120 Collezione privata

I zampilli delle chiare acque delle fontane, le statue, le margherite, la luna sulle torri del museo. Balla amava passeggiare nel cuore verde di Roma e cercare gli angoli più reconditi alla ricerca di quei giochi di luce che prefigurano le sue successive sperimentazioni: per questo motivo non ha senso parlare di un Balla prima del Futurismo, semmai possiamo definirlo come un Balla verso il futurismo.

Un’estensione contemporanea della mostra sarà, nelle sale al primo piano del Museo,  lo “sguardo fotografico” di Balla attraverso una serie di scatti del fotografo Mario Ceppi realizzati negli stessi luoghi dei dipinti in mostra.

A impreziosire la rassegna,  una ‘chicca’ da intenditori: sarà infatti proiettato  il film di Jack Clemente “Balla e il Futurismo” (1971), vincitore del premio Leone d’Argento alla Biennale di Venezia del 1972 nella sezione documentari d’arte.

Come già accennato, la cura della mostra è della storica dell’arte Elena Gigli, studiosa impegnata da anni nella catalogazione dell’opera di Balla. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con la collaborazione della Galleria Mucciaccia di Roma, l’esposizione è prodotta dalla The Boga Foundation. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura

Le Torri del Museo Borghese 1905 circa pastello su carta, cm. 37 x 26.5 Collezione privata
Le Torri del Museo Borghese 1905 circa pastello su carta, cm. 37 x 26.5 Collezione privata

 Informazioni:

Balla a Villa Borghese

Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, Viale Fiorello La Guardia 6,  Roma

Dal 29 Novembre 2018 al 17 Febbraio 2019

Da martedì a venerdì ore 10.00 – 16.00 sabato e domenica ore 10.00 – 19.00 Ingresso consentito fino a mezz’ora prima dell’orario di chiusura  Ingresso gratuito.

Catalogo edito da Habitare Srl

Info Mostra Info 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)

www.museocarlobilotti.it; www.museiincomune.it

Servizi museali Zètema Progetto Cultura

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