Aggiudicazioni record per Pirandello e Donghi nell’asta di arte moderna e contemporanea di Bertolami Fine Arts a Roma di fine novembre.
È ancora record per Pirandello e Donghi. L’asta autunnale di arte moderna e contemporanea battuta il 29 e 30 novembre da Bertolami Fine Arts conferma quel ritorno d’interesse del mercato per l’arte figurativa italiana tra le due guerre già percepito nelle sessioni primaverili. Purché la qualità sia alta, però.
Se si è poi in presenza di capolavori di alcuni autori oggi chiaramente al centro delle preferenze di un collezionismo sempre più informato e orientato a scelte di grande raffinatezza, la gara è assicurata. L’arrivo in asta di un’opera magistrale di Fausto Pirandello o del raro Antonio Donghi è ad esempio destinato a fare scalpore.
Ce ne eravamo accorti ad aprile, quando una Spiaggia affollata dipinta nel ’39 dall’ultimogenito di Luigi Pirandello aveva raggiunto da Christie’s il prezzo record di 199.500 euro, primato superato a pochi mesi di distanza dalle splendide Donne al mare del 1930-31 vendute da Bertolami Fine Arts a 221.875 euro, la cifra più alta mai pagata per l’autore più originale e sofisticato della Scuola Romana. Fa sorridere e riflettere la fortuna che il tema della spiaggia e del bagno di mare continua ad avere nella sua opera: erano Bagnanti le protagoniste della tela del suo esordio espositivo alla Biennale Romana del ’25 e lo stesso tema, reinterpretato e rinnovato secondo l’evolversi dello stile, viene rincorso durante l’intero arco della sua lunga carriera. Non sorprende pertanto che sia proprio quel soggetto così scandagliato a regalare a Fausto Pirandello due aggiudicazioni record in rapida successione.
Come già avvenuto nell’asta primaverile di Christie’s Milano, la vendita autunnale di Bertolami Fine Arts abbina a un record di Pirandello uno di Antonio Donghi: il prezzo di 68.750 euro pagato per una sua composizione del ’40 con vaso di fiori e strumenti musicali è infatti il più alto raggiunto da una natura morta di un pittore sempre più richiesto ma purtroppo rarissimo.
Non costituisce un record ma è pur sempre ragguardevole e degno di menzione il prezzo di 103.125 euro formatosi in asta nel corso dell’appassionante gara per l’acquisto dell’incantevole cista di Gio Ponti La Conversazione classica. Ideata nel 1924 e realizzata nel ‘27 con l’intervento dello scultore Libero Andreotti – quindi nei primi anni della collaborazione dei due artisti per la Richard Ginori – il grande vaso è l’emblema della cifra stilistica inventata da Ponti per condurre il design italiano verso una nuova modernità: un neoclassicismo raffinato ed ironico elaborato mescolando con spregiudicata leggerezza citazioni dall’arte greca, romana, etrusca, palladiana e del neoclassicismo di primo Ottocento.