Da un antropologo e una disegnatrice e videomaker il progetto editoriale Senza confini,un modo innovativo di raccontare l’esperienza vissuta dai migranti del nuovo millennio
È un progetto editoriale di Milieu, una casa editrice milanese da osservare con attenzione per l’aspetto sociale e politico delle proprie produzioni. Un libro innovativo, una etnographic novel che unisce alla ricerca antropologica il racconto scritto e disegnato, che nasce dall’esigenza di offrire uno sguardo nuovo sulle storie del nomadismo contemporaneo. Con i loro due differenti approcci alla ricerca sociale Francesca Cogni e Andrea Staid si sono incontrati per dare alla luce Senza confini, impegnandosi per trovare un modo innovativo di raccontare l’esperienza vissuta dai migranti del nuovo millennio. Lui antropologo, lei disegnatrice e videomaker, gli autori raccontano come e perché è nata questa sperimentazione tra disegno, antropologia e ricerca etnografica.
Scrivono del potere dell’immagine e analizzano criticamente la rappresentazione dell’Altro, sempre evocato ma raramente incontrato. Raccontano le storie delle quali sono stati testimoni e che hanno condiviso in questi anni con le donne e gli uomini che li hanno aiutati a costruire il libro. Parliamo di una ragnatela di storie, polifonia allo stato puro, caleidoscopi di vite e resistenze come quella di un pittore congolese che sogna l’Africa dalla periferia di Milano; o di un giornalista gambiano attivista e reporter del movimento dei rifugiati a Berlino; o, ancora, di un militante turco scappato dal carcere e dalle torture. Un libro emozionante, attuale e militante, un libro che fa pensare che è però bello perché è un libro d’arte, raffinato e profondo che ci capita tra le mani di questa epoca troppo spesso frettolosa e distratta.
Massimo Mazzone