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Leopardato. Il Cristo Lgbt, la censura (assurda) della rete contro l’opera di Giuseppe Veneziano

Giuseppe Veneziano Cristo Lgbt (PARTICOLARE) Immagine facebook dell'artista
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La mannaia della censura di Facebook e una petizione on line contro l’opera di Giuseppe Veneziano

La censura di Facebook colpisce ancora. Si tratti di un’immagine della Sirenetta di Copenaghen o di una statua in marmo di Venere di Arlesia con il seno non coperto, il social network di Zuckerberg  non ammette nudità anche se di tipo artistico o divulgativo. Non sono poche le pagine dei vari musei sparsi nel mondo che hanno incontrato difficoltà a pubblicare immagini delle proprie collezioni così come di singoli utenti che si sono visti bloccare il proprio profilo per una Maya Desnuda o la  ‘Caritas romana‘ di Artemisia Gentileschi. Opere che, a differenza delle numerose immagini ‘consentite’ che ci bombardano ogni giorno nei vari social, non hanno alcun riferimento sessuale. E’ successo anche ad Alessandro Bandoni – precedentemente Presidente della commissione pari opportunità del Comune di Carrara – che si è visto bloccare il proprio account privato dopo aver pubblicato alcune foto di ‘Storytelling’, la mostra personale dell’artista Giuseppe Veneziano ospitata presso il Palazzo Ducale di Massa e visitabile fino al 24 febbraio.

Giuseppe Veneziano, L'ultimo selfie, 2019, acrilico su tela, cm. 80x190
Giuseppe Veneziano, L’ultimo selfie, 2019, acrilico su tela, cm. 80×190

Nelle immagini, tutta la prorompente e dissacrante creatività dell’artista siciliano che utilizza il  linguaggio pop per temi iconografici della mitologia pagana e della religione cristiana. Un cortocircuito tra forma e significato, passato e presente, verità e immaginazione che stimola lo spirito critico di ogni visitatore grazie all’immediatezza di una  figurazione che rimanda al mondo del fumetto.

Giuseppe Veneziano, Face to face, 2010, acrilico su tela, cm 100x80
Giuseppe Veneziano, Face to face, 2010, acrilico su tela, cm 100×80

Tra le varie opere sembra che una in particolare non sia sfuggita alla mannaia del logaritmo di Facebook. Si tratta del Cristo Lgbt (Lesbian, Gay, Bisexual, Trans) in croce con indosso un paio di griffatissime mutande leopardate. ‘Apriti cielo’ è proprio il caso di dire. Infatti se da un lato Facebook informava lo stupito Alessandro Bandoni del blocco temporaneo del suo profilo perché ‘alcune immagini potrebbero non rispettare lo standard della community‘, sempre sullo stesso social network  partiva una petizione contro la mostra giudicata blasfema per chiederne l’immediata chiusura al Sindaco di Massa.

Giuseppe Veneziano Cristo Lgbt Immagine facebook dell'artista
Giuseppe Veneziano
Cristo Lgbt
Immagine facebook dell’artista

Nei vari commenti Facebook, alcuni utenti hanno giudicato le mutande leopardate una provocazione fine a se stessa e priva di contenuto artistico che offende perfino il mondo gay. Nulla può escludere però che quel capo griffato e un po’ trash non rappresenti l’opposto di quello che qualcuno ha percepito. L’artista potrebbe anche aver denunciato in modo sottile un luogo comune affibbiato superficialmente al mondo arcobaleno. O forse no. Sicuramente non spiegherà i dettagli della sua opera che, come le altre della sua vena creativa, si presta a più livelli di lettura, spesso contrastanti tra loro. Ognuno legittimo e con la propria dignità. Ognuno libero di esprimersi.

Giuseppe Veneziano, Mc Emmaus, 2010, acrilico su tela, cm 110x140
Giuseppe Veneziano, Mc Emmaus, 2010, acrilico su tela, cm 110×140

L’arte può e deve essere discussa e criticata ma non deve essere mai oscurata soprattutto quando, al di là della forma usata nella rappresentazione, trasmette un messaggio d’amore perché, come ricorda l’artista, ‘ Cristo è venuto al mondo per salvare tutti’.

*Giuseppe Veneziano – Cristo Lgbt (PARTICOLARE)
Immagine facebook dell’artista

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