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Da muro a muro: dopo Banksy Milano si apre alla Street Art

L'opera di Tvboy nei pressi del Mudec L'opera di Tvboy nei pressi del Mudec
Banksy, Waiting in vain at the door of the club
Banksy, Waiting in vain at the door of the club

Se Visual Potrest. The Art of Banksy sta per giungere al termine, il suo messaggio è stato invece recepito dalla città. Così la street artist entra a Milano e lo fa con il supporto delle istituzioni.

Ultimi giri d’orologio per la mostra che più di tutte ha animato l’inverno milanese. Visual Protest. The Art of Banksy giunge al termine il 14 di aprile e non si può che riconoscerle diversi meriti. In primo luogo l’esposizione del Mudec, curata da Gianni Mercurio, ha dalla sua l’indiscutibile dato numerico: 200mila visitatori, che potrebbero ulteriormente salire in questi ultimi giorni di apertura. Inoltre la mostra ha contribuito notevolmente a nobilitare la street art e a portarla fino all’interesse degli appassionati meno informati, che hanno dunque potuto apprezzare il valore artistico e sociale che questa forma d’espressione porta con sè. Gli stessi street artist escono rafforzati e ispirati da un’esposizione che, anche perchè contestata, è stata in grado di lasciar emergere i valori celati dietro ad un movimento che guarda ben oltre al vandalismo e alla polemica sterile.

È il caso particolare di Tvboy, artista di strada celebre per la sua critica alla cultura di massa, che in seguito all’apertura della mostra ha creato una serie di murales a Milano. Uno di questi lo ha realizzato proprio nei pressi del Museo delle Culture (Mudec), ancora oggi ben visibile grazie alla decisione dell’amministrazione comunale di conservarlo per un tempo determinato. Decisione coraggiosa e non isolata, a cui ha dato seguito un progetto di riqualificazione urbana che vede coinvolto il Comune insieme al Mudec, ad Aviva assicurazioni, al Municipio 6, l’Associazione no profit Around Richard e Archivio Crepax.

L'opera di Tvboy nei pressi del Mudec
L’opera di Tvboy nei pressi del Mudec

Un muro che unisce è l’iniziativa che collega centro e periferia attraverso il linguaggio comune dell’arte. Arte di strada, in questo caso: sintesi perfetta della volontà e della necessità di inclusione che Milano e l’Italia stanno vivendo in questi anni. Si tratta di un murales lungo una città, una galleria urbana dedicata all’artista milanese Guido Crepax che, attraverso la “sua” Valentina e sulla base di uno storyboard messo a punto e coordinato dall’Archivio Crepax, valorizzerà i muri che circondano la via San Cristoforo, dalla ricicleria al ponte della Chiesa sul Naviglio Grande.

La Valentina di Crepax
La Valentina di Crepax

A Visual Protest. The Art of Banksy giunge al termine, ma il suo grido sembra essere stato ascoltato.

 

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