“Incitamento all’odio”: per questo Facebook ha sospeso l’account dell’artista che aveva riformulato lo slogan presidenziale piazzandolo su una svastica e su un cappuccio del Ku Klux Klan
“Il mezzo è il messaggio”, teorizzava fin dal 1962 Marshall McLuhan, il più grande sociologo della comunicazione. Per cui il contenuto di un messaggio, o in questo caso di uno slogan, cambia radicalmente, fino a ottenere effetti opposti, a seconda di come viene diffuso. Prendete “Make America Great Again” – e veniamo a noi – l’ormai iconico claim scelto per la campagna elettorale e poi per tutta la sua azione politica dal presidente USA Donald Trump: utilizzato su manifesti, pubblicità, gadget e merchandising mantiene il senso di statement positivo e ottimista che aveva nelle intenzioni originarie. Ma cambiando medium, e con qualche artifizio grafico, può ribaltare clamorosamente la sua accezione.
È quel che accade nelle opere di Kate Kretz, artista americana da sempre fortemente critica verso le politiche di “the president”: che in una serie di sue opere utilizza lo slogan ormai noto con l’acronimo MAGA per rimarcare le idee a suo dire razziste ed autoritarie dell’inquilino della Casa Bianca. Ecco dunque le quattro paroline apparentemente innocue comparire su un cappuccio che rimanda facilmente a quelli utilizzati dal Ku Klux Klan, oppure rielaborate graficamente fino a formare una eloquente svastica. Libertà di espressione, nulla da dire? Non per il notoriamente rigido e bigotto Facebook, che ha sospeso l’account della Kretz per “incitamento all’odio”…
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