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Roma, dopo 300 anni rivive il Ninfeo degli specchi, nel giardino segreto dei Farnese

Veduta d'insieme Ninfeo degli Specchi - Installazione di Gabriella Strano Immagine Parco Veduta d'insieme Ninfeo degli Specchi - Installazione di Gabriella Strano Immagine Parco Archeologico Colosseo
Veduta d'insieme Ninfeo degli Specchi - Installazione di Gabriella Strano Immagine Parco
Veduta d’insieme Ninfeo degli Specchi – Installazione di Gabriella Strano
Immagine Parco Archeologico Colosseo

Un pezzo di storia restituito alla città. Dopo 300 anni il Ninfeo del giardino segreto dei Farnese rivive grazie ad un’installazione a cura dell’architetto paesaggista Gabriella Strano. Ed è pronto a sorprendervi con i suoi scherzi…proprio come allora!

Spoiler: quando vi troverete a passare davanti il Ninfeo degli Specchi, i magici giochi d’acqua tornati a rivivere dopo 300 anni, vi coinvolgeranno con i loro ‘scherzi’ proprio come allora. Era proprio questo il loro fine del resto, sorprendere e deliziare gli ospiti che avevano la fortuna di visitare il  giardino segreto dei Farnese, la famiglia che ha segnato la Rinascenza del colle Palatino.

“Abbiamo ripristinato il punto esatto in cui si accendeva lo scherzo degli antichi rinascimentali – ha sottolineato con soddisfazione  la curatrice del progetto, l’architetto paesaggista Gabriella Strano – Abbiamo ritrovato incredibilmente le originali condutture in piombo dell’acqua e le abbiamo rimesse in funzione”.

Veduta d'insieme Ninfeo degli Specchi - Installazione di Gabriella Strano Immagine Parco
Veduta d’insieme Ninfeo degli Specchi – Installazione di Gabriella Strano
Immagine Parco

Ecco dunque che quel luogo silenzioso e quasi dimenticato attirerà, come un tempo, l’attenzione dei passanti con i suoi impertinenti scherzi d’acqua di origine rinascimentale.

Perfino quella sinfonia proveniente dai zampilli fa in qualche modo rivivere la l’atmosfera sospesa  e l’antico splendore del luogo: la volta a cupola da dove scendeva la pioggia d’acqua, la superficie colorata tempestata di paste vitree e fregi a mosaico, le statue dei satiri nelle nicchie che trattenevano  gli specchi che con i loro riflessi enfatizzavano l’effetto scenografico di quella sorta di quinta teatrale all’aperto.

Come sappiamo tutto questo? La fonte principale deriva da  Giacomo Boni , primo storico direttore del Foro Romano e del Palatino, che nella sua pubblicazione del 1914, “L’Arcadia sul Palatino”, descrive la riscoperta della fontana farnesiana, denominata anticamente de gli Spechi per le decorazioni e la presenza di satiri a tutto tondo che trattenevano degli specchi. Perché Arcadia sul Palatino? Il mistero è presto svelato: l’acqua che  alimentava il Ninfeo arrivava a caduta dalla sovrastante Fontana dei platani, oggi completamente perduta, luogo ameno sede dell’Accademia dell’Arcadia alla fine del XVII secolo.

Particolare dalla pianta del GB Falda - Fontana dei Platani Immagine Parco Archeologico del Colosseo
Particolare dalla pianta del GB Falda – Fontana dei Platani
Immagine Parco Archeologico del Colosseo

Inaugurato- non a caso- nel giorno del solstizio d’estate, il Ninfeo degli Specchi – così come la riapertura, dopo trent’anni degli Horti Farnesiani  e la sistemazione del roseto Palatino con la sua rosa Augusta Palatina – rientra in un progetto più grande:

Il progetto rientra nell’ambito della rifunzionalizzazione di tutte le fontane, antiche e moderne, del Parco archeologico del Colosseo” ha dichiarato il direttore del Parco, Alfonsina Russo e ha spiegato “la valorizzazione del colle Palatino passa anche per il ripristino degli antichi contesti in una passeggiata che da oggi si arricchisce anche del suono antico dell’acqua che per secoli ha allietato i nostri antenati. L’area – ha concluso il direttore – diventa uno spazio ulteriore di refrigerio e sosta per i visitatori e a breve verrà restaurato il pavimento in mosaico”.

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