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Piccoli Picasso (indiani) crescono

Soprannominato il “Baby Picasso” dai media Indiani, Shorya, cinque anni, era sulle prime pagine di tutti i giornali il mese scorso, quando il disegnatore più famoso del paese lo ha accolto sotto la sua ala. EK Laxman, 90 anni, ha dato il benvenuto al promettente artista nella sua casa di Pune, nel Maharashtra. E’ rimasto così colpito, afferma Aditya Singh, il padre del bambino, che ha suggerito di allestire una mostra in comune a Mumbai il mese prossimo.

Con i suoi abiti da lavoro, le ciabatte e una tipica camicia con il collo all’indiana bordeaux, Shorya è pronto per mettersi all’opera.

Come tutti i grandi il bambino dispone di assistenti personali per sbrigare le faccende più noiose (nel suo caso le due sorelle maggiori e un assistente del padre). Sistemato su una stuoia di plastica, Shorya passa in rassegna la sua collezione di acrilici e dice al servo quale colore aprire. “le sue mani sono troppo piccole per aprire i tappi”- spiega il padre orgoglioso, che ha organizzato la prima mostra al Taj Hotel di Mumbai lo scorso anno.

Gli insegnanti del bambino riconoscono il talento del piccolo prodigio, ma ciò che considerano ancora più sorprendente è lo zelo con cui il padre incoraggia la creatività del figlio. “Gli altri genitori vogliono che i loro figli diventino ingegneri o medici e non sono in grado di comprendere il valore dei campi creativi” afferma l’insegnante di educazione fisica Sanjay Dikshit. “ Il sistema educativo in India sta cambiando, ma l’enfasi viene comunque posta sul lavoro accademico”, dichiara invece Anju Salim, insegnante di inglese. Aditya desidera davvero che il figlio diventi un artista di successo, in modo da innalzare il profilo dell’India nel mondo globale dell’Arte. “Ma non gli facciamo pressioni. Lui dipinge solo quando ne ha voglia. Ad esempio è molto bravo a yoga e a cricket. Altre volte vuole solo giocare alla Wii”.

Insomma non importa se Shorya rimanesse un artista sconosciuto per anni, insiste Aditya “Lo sosterrò con tutto me stesso”. Precisa che il prossimo passo è procurare a Shorya la possibilità di esporre in galleria, in modo da garantirgli un canale attraverso cui vendere le sue opere e ottenere future esposizioni.

Il padre non è d’accordo sul fatto che 5 anni siano troppo pochi per esporre il figlio all’attenzione dei media. “Harry Potter è molto giovane! Ci sono molti attori giovani, perciò perché non anche gli artisti? Certo, cinque anni sono veramente pochi, ma visto il talento di Shorya, perché non mostrarlo al pubblico”.

Fonte: guardian.co.uk

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