Giulio Romano è stato un personaggio poliedrico, vissuto tra Roma e Mantova. Proprio nella città lombarda, dove ha trovato fortuna, una grande mostra ne ripercorre l’attività artistica. Con nuova e stravagante maniera, dal 6 ottobre 2019 al 6 gennaio 2020 a Palazzo Ducale.
Anche se il paragone è arduo, ciò che Giulio Romano è stato per i Gonzaga probabilmente non è distante dal ruolo che oggi ricopre un direttore artistico. A suo carico era infatti tutto ciò che di artistico viveva nella villa signorile: dalla realizzazione di opere pittoriche all’ideazione di progetti grafici per arazzi, dalla produzione scultorea a quella orafa. Il suo genio versatile coordinava collaboratori e artigiani, grazie anche alle competenze architettoniche che lo resero centro e mente delle operazioni su tutta Mantova. Tanto che il Vasari, quando gli fece visita nel 1546, trovò un uomo ricco e potente. Solo una prematura morte gli impedì di ritornare a Roma, dove si formò alla bottega di Raffaello, per divenire primo architetto della fabbrica di San Pietro.
Ma cosa rendeva Giulio Romano così geniale? Lo racconta Palazzo Ducale nella grande mostra Con nuova e stravagante maniera, in arrivo a Mantova dal 6 ottobre 2019 al 6 gennaio 2020. L’esposizione concentra in particolare modo sulle qualità grafiche e pittoriche dell’artista, tanto che dedica un importante spazio ai disegni. E che disegni: 72 di questi arrivano dal Département des Arts Graphiques del Musée du Louvre che, per la prima volta, concederà in prestito questo nucleo di opere. Accanto alle opere del Louvre la mostra proporrà un’ulteriore selezione di disegni, provenienti dalle più importanti collezioni museali italiane e straniere (tra cui l’Albertina di Vienna, il Victoria & Albert Museum di Londra, la Royal Collection a Windsor Castle), oltre a dipinti, stampe e maioliche.
Un segno inciso, quasi grafico, e una tavolozza fredda. Questi i principali dettagli tecnici di un artista che non esaurisce qui il suo talento, contaminato dalla dolcezza del maestro Raffaello e dallo sfumato leonardesc0. Tre le sezioni in mostra che ne evidenziano l’abilità: Il segno di Giulio, allestita al pianterreno del Castello di San Giorgio, analizzerà la produzione grafica di Giulio come progettista, designer, pittore, architetto e urbanista. La seconda, Al modo di Giulio, occuperà gli ambienti di Corte Nuova e dell’Appartamento di Troia (quest’ultimo affrescato proprio da Giulio Romano assieme alla sua bottega), suggerendo un dialogo diretto tra i disegni dell’artista e la decorazione. Infine Alla maniera di Giulio sarà allestita nell’Appartamento della Rustica e approfondirà il Giulio Romano architetto oltre all’eredità del grande artista, esponendo opere di allievi e discepoli.
Il direttore Peter Assmann ha inoltre annunciato la collaborazione con Lubiam azienda mantovana leader nel menswear d’alta gamma. Per l’occasione la società, già partner del museo per il progetto Sculture in piazza, ha disegnato tre abiti ispirandosi allo stile e alle realizzazioni di Giulio Romano.
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