Media anglosassoni preoccupati delle reazioni dei visitatori ai nudi che caratterizzeranno abbondantemente la mostra di Lady Performance
Domanda: ma quanto sono bacchettoni gli angloamericani? Inevitabile, visto il can can che si sta sviluppando sui media internazionali attorno alla grande retrospettiva di Marina Abramović in preparazione alla Royal Academy di Londra. Manca più di un anno – la mostra sarà da settembre a dicembre del 2020 -, eppure è tutto un fiorire di articoli, riflessioni, previsioni. Ma incentrati su cosa? Pressoché esclusivamente su Imponderabilia, la celebre performance originariamente interpretata nel 1977 dalla stessa Abramović con il suo allora partner Ulay, che invitava i visitatori a passare attraverso i loro corpi nudi posti ai lati di una porta. Ora viene riproposta come re-performance, interpretata da due performer che calcano le orme dei due artisti: così è accaduto anche a Firenze, in occasione del grande evento espositivo di Palazzo Strozzi. Ma a qualcuno risulta che il fatto che i protagonisti – in questa come in altre performance – fossero nudi abbia causato problemi sulla riva dell’Arno?
Invece inglesi e americani paiono preoccupatissimi dell’accoglienza dei visitatori, sollevando fin d’ora l’allarme su possibili reazioni sdegnate. Citando all’uopo dichiarazioni raccolte nel 2010, quando Imponderabilia fu proposta nella mostra del 2010 al Museum of Modern Art. “Sono una modella e una ballerina, quindi è difficile rendere la nudità qualcosa di cui mi sento a disagio”, disse una visitatrice al New York Times. “Ma qui mi sentivo un po’ a disagio“. Un altro fu ancor più deciso: “Non riesco proprio a farlo. Sento che è troppo personale, troppo un’invasione del loro spazio“.
https://www.royalacademy.org.uk/exhibition/marina-abramovic