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Mostra pazzesca. Mark Bradford da Hauser & Wirth a Londra, mitologia del contemporaneo e Cerberi londinesi

Mark Bradford Cerberus Hauser & Wirth Londra 2019, Frostbite, 2019 *
Mark Bradford Cerberus Hauser & Wirth Londra 2019, Frostbite, 2019
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Mitologia contemporanea che ha il sapore di denuncia sociale. Hauser & Wirth inaugura la settimana di Frieze con un grandissimo Mark Bradford. Cerberus, prima personale mai dedicata all’artista dalla galleria londinese, apre una riflessione sui luoghi “di mezzo”, in cui conflitto e speranza nascono e vivono a stretto contatto. Doppio spazio dedicato all’artista americano le cui 3 mega opere che saturano la sala più importante sono già state acquisite d 3 importanti musei. Come giusto che sia.

È il cane a tre teste guardiano dell’Ade il Cerbero che da il nome alla mostra allestita da Hauser & Wirth in occasione della settimana di Frieze. Un titolo che rimanda subito all’universo del mito, che nell’opera di Mark Bradford -americano, classe ’61- si sviluppa in costante riferimento e confronto con la contemporaneità. Quelle in mostra sono opere che parlano di “spazi interstiziali”, luoghi dove le rivolte nascono ma in cui trovano anche la propria soluzione, perimetri definiti dai quali l’uomo moderno non può svincolarsi, come fossero i confini dell’Aldilà sorvegliati da Cerbero.

Mitologia e contemporaneità si combinano dunque in un gioco di parallelismi e riferimenti, in cui un altro elemento fondamentale è il rapporto singolo-società, particolarmente sentito da un artista che ha fatto del confronto con il contesto circostante una costante del proprio lavoro. Il riferimento stesso al mito è portato avanti da Bradford come un mezzo per dar voce alla propria comunità e ai suoi luoghi. È la Los Angeles degli anni ’60 a scendere in campo, quella della Watts Rebellion, delle ingiustizie sociali e degli scontri con la polizia.

Mark Bradford Cerberus Hauser & Wirth Londra 2019 Dancing in the Street, 2019
Dancing in the Street, 2019

Un solido impianto concettuale da cui si origina un approccio ai materiali viscerale, in una continua evoluzione di forme e soggetti. Le tele nascono da una progressiva sovrapposizione di strati di carta pigmentata, che vengono poi strappati e lacerati come a sfidare i limiti stessi dentro cui l’uomo si trova intrappolato. In questi gesti i riferimenti alla moderna arte americana di Rauschenberg si fondono con esperienza europea del movimento CoBrA, senza mai tralasciare un sotteso richiamo al mito e all’antichità.

Mark Bradford Cerberus Hauser & Wirth Londra 2019, Sapphire blue, 2018
Sapphire Blue, 2018

*Frostbite, 2019

Informazioni utili 

Mark Bradford. Cerberus

Dal 2 ottobre al 21 dicembre 2019

Hauser & Wirth, Londra

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