La Temeraria. L’incredibile vita di Luciana Frassati Gawronska raccontata da Marina Valensise
Il grande romanzo del Novecento? È quello vissuto da Luciana Frassati Gawronska, e che Marina Valensise ha deciso di ricostruire scrupolosamente e raccontare in La Temeraria. Testimone d’eccezione del fermento culturale e delle sue tragedie del Secolo breve, anti-nazista e cattolica, con la sua lunga vita Luciana Frassati è una figura che rappresenta alla perfezione il carattere del secolo scorso.
Figlia di Alfredo Frassati, fondatore della «Stampa» e ambasciatore a Berlino durante l’ultimo governo Giolitti, sorella del beato Pier Giorgio, morto prematuramente in odore di santità, Luciana nasce all’inizio del secolo scorso nella villa della famiglia materna, a Pollone, in provincia di Biella. Pier Giorgio, l’adorato fratello, era una figura carismatica che però voleva apparire uguale a tutti gli altri, pur essendo mite aveva un coraggio da vendere: frequentava i circoli operai di periferia, fautori di un ritorno a un ordine sociale cristiano. Giorgio era lucido ma senza illusioni, sempre pronto a buttarsi nella mischia, su un realismo schietto e pragmatico ancorava il suo apostolato di fede e la sua militanza in favore di una vita spirituale. Tutto questo con grande disappunto del padre. «Stavano uno di fronte all’altro, ma un abisso li divideva» scrive Luciana, sorella dell’uno e figlia prediletta dell’altro.
Luciana dal canto suo, si divideva ben volentieri tra Torino, dove studiava giurisprudenza con ottimi risultati, e Berlino dove il padre era stato incaricato ambasciatore da Giolitti. Era giovane, entusiasta, curiosa e piena di voglia di vivere. Luciana ha vissuta Berlino dal 1921 al 1922, a Istambul e poi ancora, dal 1935 al 1938, a Vienna come moglie del ministro polacco Jan Gawroski. diventa amica di Franz Werfel, Alma Mahler, Wilhelm Furtwängler e Arturo Toscanini (del quale pubblicherà una biografia).
>> Scoppiato il conflitto si prodiga a Varsavia nel soccorrere i polacchi oggetto di persecuzione da parte delle SS. Dopo sei udienze con Mussolini (l’ultima il 24 febbraio del 1940), si imbarcherà in una serie di viaggi avventurosi tra Italia e Polonia per mettere in salvo beni, opere d’arte e soprattutto la vita di tanti amici, parenti e semplici cittadini, stretti nella morsa della duplice dittatura, nazista e bolscevica. Il destino passa da Varsavia, questo il titolo emblematico di un suo libro del 1949.
Scampata per un pelo all’arresto da parte della Gestapo, Luciana approde a Roma con i figli nella casa di Piazza Leonina, che da quel momento diventa uno dei punt di snodo della cultura del dopoguerra. Da qui inizia a mobilitarsi per il riesame della causa di beatificazione di Pier Giorgio, che si conclude positivamente grazie al papa polacco nel 1990.
Dopo la guerra Luciana si è dedicata a un’intensa attività come scrittrice. Tra le sue pubblicazioni un’accuratissima biografia dedicata a su suo padre (Un uomo un giornale, 1978) e diverse opere dedicate alla vita del fratello.
In questo volume, con uno stile in sospeso tra la biografia e il romanzo, Marina Valensise ci restituisce un vivido affresco biografico (dettagliatissimo e accurato) che ne ripercorre le vicende familiari e le avventure personali, di questa incredibile protagonista del Novecento. Senza mai cedere a sentimentalismi o toni agiografici, l’autrice offre al lettore un’occasione unica per rivivere, attraverso le vicissitudini di Luciana – letteralmente una donna inarrestabile, tutta la storia del Novecento.
Marina Valensise
La temeraria
Luciana Frassati Gawronska, un romanzo del Novecento
2019 – Marsilio Editori, Gli specchi
978-88-317-8712-3