La Galleria Casoli – De Luca di New York propone una mostra incentrata sul ruolo dell’oro nella storia dell’arte italiana. Dal Rinascimento all’arte contemporanea, molto spazio è dedicato all’Arte Povera.
Una mostra esamina la longevità e la forza dell’oro dell’arte italiana attraverso il lavoro di più di 20 artisti che vanno dal quattordicesimo al ventunesimo secolo, saranno presentati da Casoli – De Luca all’8 East 63rd Street a New York. In mostra dal 25 ottobre al 27 novembre 2019, l’ORO d’ITALIA esplora il ruolo dell’oro nella storia dell’arte e come il mezzo nel corso del tempo sia rimasto interessante per gli artisti grazie alla sua malleabilità, riflettività, il colore, nonché il valore intrinseco e significato simbolico.
Le opere spaziano nel tempo muovendosi dalle tavole dorate del Rinascimento, ideate a scopo religioso, fino agli intenti satirici dell’arte contemporanea, con una particolare attenzione all’uso apparentemente ossimorico dell’oro da parte degli artisti dell’Arte Povera.
“Abbiamo voluto tracciare la storia dell’identità artistica italiana attraverso l’oro, per via del fascino senza tempo che esercita su artisti e pubblico. Talvolta sacro e talvolta irriverente, usato come sfondo celeste o simbolo di decadenza, l’oro è sempre bellissimo. Non c’è da stupirsi che questo materiale sia stato così dilagante in tutta la storia dell’arte italiana”
Sergio Casoli, co-fondatore della galleria
ORO d’ITALIA comprende dipinti, sculture, ceramiche che ricorrono questo metallo prezioso. Lo spettacolo inizia con alcune opere di maestri fiorentini del 14 ° secolo e continua con i futuristi, tra cui Giacomo Balla. Il nucleo della mostra è una ricca panoramica dell’arte italiana del dopoguerra con opere di Carla Accardi, Alberto Burri, Luciano Fabro, Lucio Fontana, Fausto Melotti, Giuseppe Penone e Michelangelo Pistoletto.
“Siamo particolarmente incuriosito con l’uso di oro nell’arte del dopoguerra, specialmente nell’Arte Povera, che ha segnato uno spostamento sismico nell’arte italiana. Tracciare l’alchimia artistica dell’oro dalle prime opere, in cui evoca lo spazio sacro, al suo uso ricombinante da parte degli artisti contemporanei, rivela che il suo ruolo nell’arte è malleabile come l’elemento stesso “
Mattia De Luca, co-fondatore della galleria