Per la quinta volta gli spazi della galleria Kaufmann Repetto di Milano ospitano una personale di Billy Sullivan. La mostra, intitolata Muses, ripercorre il lavoro dell’artista americano dagli anni 70 ad oggi. Come suggerito dal titolo, quello che la galleria mette in mostra è un vastissimo repertorio di ritratti. Amici, amanti, parenti e colleghi sono fonte d’ispirazione per Sullivan: vere e proprie muse che ci restituiscono una nitida fotografia della bohème newyorkese degli ultimi cinquant’anni. Nel processo di realizzazione di questi ritratti – le cui linee decise ricordano la pittura di Manet – i soggetti, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non hanno posato per Sullivan.
Ogni ritratto ha origine da una fotografia scattata dall’artista stesso alla sua “musa”. È evidente, però, che nel processo di trasposizione dell’immagine dalla fotografia alla pittura, l’artista non possa – o forse, non voglia – riprodurre fedelmente quanto registrato sulla pellicola. Questo appare evidente nella resa delle proporzioni del ritratto di Joe Wolin, curatore e scrittore raffigurato come nuova Olympia nel suo studio. In ogni caso, nonostante le variazioni dell’artista, l’origine fotografica dei suoi lavori consente alle muse di sfidare il tempo. Questo è il privilegio concesso alla coreografa Trisha Brown: il suo ritratto, realizzato nel 2018, trova ispirazione in uno scatto del 1982 e la riconsegna a noi nella bellezza dei suoi quarant’anni.
Le opere sono distribuite nelle due sale della galleria secondo un preciso criterio concepito dall’artista stesso: da una parte sei delle opere realizzate nell’ultimo decennio, contraddistinte dall’uso di colori brillanti e realizzate su lino, dall’altra trentasei lavori più datati e molto diversi l’uno dall’altro per tecnica e dimensioni. Complice l’elevato numero di opere esposte – cosa abbastanza insolita per una galleria d’arte contemporanea – l’allestimento rievoca l’atmosfera da salon.
Stilisti, modelle, allievi, mogli e mariti, artisti: questo il pantheon delle muse di Sullivan. In altre parole: un ritratto variopinto di New York, intimo e mondano allo stesso tempo.
La mostra è visitabile fino all’11 gennaio 2020. La galleria Kaufmann Repetto è aperta dal martedì alla domenica dalle 11 alle 19.30. Ingresso libero.