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L’esecuzione di Massimiliano. Anne Robbins racconta l’opera più violenta di Manet

Édouard Manet, L'esecuzione dell'imperatore Massimiliano, 1867-1868

Nel video della National Gallery, Anne Robbins, curatrice dei dipinti post-1800, racconta L’esecuzione dell’imperatore Massimiliano di Édouard Manet, rivelando il motivo per cui l’opera non fu mai esibita in pubblico quando il pittore era ancora in vita.

Nel 1867 l’imperatore Massimiliano d’Austria fu fucilato in Messico. Il sovrano era stato imposto al popolo messicano da Napoleone, intenzionato a difendere i propri interessi commerciali. Tuttavia, l’imperatore ritirò presto le truppe francesi che avrebbero dovuto difenderlo. La notizia dell’assassinio di Massimiliano macchiò quindi l’onore francese, e Manet fu tra i personaggi di spicco più indignati. Il pittore, infatti, era già insofferente alla figura di Napoleone III, che lo aveva sistematicamente escluso dai Salon.

La volontà di denunciare l’avvenimento lo spinse dunque ad affrontare, come raramente fece, un soggetto storico: realizzò ben quattro versioni dell’opera. Oltre a quella conservata presso la National Gallery di Londra, le altre si trovano al Museum of Fine Arts di Boston, alla Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, e presso la Städtische Kunsthalle di Mannheim, in Germania.

Édouard Manet, L’esecuzione dell’imperatore Massimiliano, 1867-1868

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