Emil Filla guida l’asta di moderni e contemporanei da Pandolfini a Milano con la sua composizione cubista battuta a 300 mila euro
Non è molto il pubblico confluito al Centro Svizzero di via Palestro nel grigio pomeriggio di dicembre, dove alle 16 è iniziata la sessione di arte moderna e contemporanea della casa d’asta fiorentina Pandolfini. Che fosse difficile mantenere il livello dell’ultima vendita (“Tesori ritrovati impressionisti e capolavori moderni da una raccolta privata“, chiusasi lo scorso 29 ottobre con incassi pari quasi a 13 milioni di euro) era facile da immaginare, anche se i nomi di rilievo non mancavano neanche questa volta.
Una selezione di pezzi quasi totalmente votata all’arte italiana, in cui i Depero si alternavano ai Campigli con sporadiche apparizioni “estere” (come per esempio Sebastian Matta e Cy Twombly, giusto per citarne un paio oltre ai top price della serata). Dopo l’annuncio di due lotti ritirati (il numero 1, Les mouttes di Atanasio Soldati, e il 3, Figura di donna con musicisti di Gino Severini) la prima metà dell’asta ha visto alcuni invenduti e cifre che si sono assestate nelle stime. L’interesse del pubblico è stato smosso dal grande Volume a moduli sfasati di Dadamaino, per cui le offerte sono salite velocemente fino a 40.000€, salvo poi fermarsi a 62.500€. Un Paesaggio di Ottone Rosai ha rimbalzato tra gli offerenti in sala e quelli al telefono fino ad essere acquistato per 18.750€ (a fronte di una stima iniziale di 8.000-12.000€). Buoni risultati anche per le altre due tele di Rosai presenti in catalogo, Sonatori nella via e Iris, venduti rispettivamente a 20.000€ e 15.000€ (entrambe le cifre corrispondenti alla stima massima).
Di Leoncillo, la Donna sdraiata ha raggiunto la stima minima (25.000€), mentre è rimasto invenduto Donne al sole (stimato 30.000-45.000€). Buon risultato per Renato Guttuso, che con i Tetti di Via Leonina ha superato le previsioni di 25.000-35.000€ a favore di un’aggiudicazione di 47.500€. Sempre di tetti si parla con Carlo Levi, la cui veduta di Roma dall’alto è stata contesa dalla folla fino ad arrivare a duplicare la propria quotazione (5.625€ contro una stima di 1.200-2.400€).
Da segnalare poi Palme e stelle di Mario Schifano, venduto a 17.500€, e la Composizione con croci di Giulio Turcato, arrivata a 3.750€ da una stima di 1.500-2.500€. Les Chevaliers di Andrè Masson (lotto numero 71) ha scatenato una contesa lunga e sofferta, che ne ha fatto salire il valore fino alla cifra di 112.500€, non male considerando che la base di partenza era di “soli” 8.000-12.000€. Seguono un Hans Richter da 118.750€, uno Scanavino da 26.250€ (ben oltre la stima di 5.000-9.000€), oltre al Cosmo di Renato Paresce (che ha superato velocemente la cifra massima arrivando a toccare i 20.000€) e al colorato Paysage dada firmato Julius Evola, che conferma le aspettative e viene venduto a 75.000€.
Alla Composizione cubista di Emil Filla (300.000€) segue De Chirico con Oreste e Pilade, capolavoro metafisico da 150.000€. Brillano Frantisek Janousek, 137.500€ per Paesaggio con Libro firmato e Dario Mellone, il cui Guerriero viene venduto a più del doppio della quotazione di partenza (11.875€ contro 2.000-5.000€). Dal lotto 106 in poi iniziano a comparire una serie di carte, tra cui le litografie di De Chirico, i cui contenuti prezzi di partenza (tra i 500 e i 2.000 euro) fanno gola a chi sogna di portarsi a casa le opere di un grande maestro a un piccolo prezzo. Cavalli in riva al mare (2.125€) e Il trofeo (2.375€) sono stati conquistati dallo stesso offerente, mentre Il Trovatore è stato venduto per 2.000€ a un altro fortunato.
Quando l’asta si avvia ormai verso la sua conclusione, Sunrise di Marcello Lo Giudice viene venduto online per 32.500€ e Senza titolo di Massimo Giannoni, stimato 5.000-7.000€ viene aggiudicato a 10.625€. Dopo una serie di invenduti, la sessione si è chiusa con la vendita di Gruppo di famiglia in interno, lotto numero 130 made by Maurizio Cannavacciuolo, a 3.750€.
PANDOLFINI
Arte Moderna e Contemporanea
MILANO
Centro Svizzero
via Palestro, 2
9 DICEMBRE 2019