Al Centro Internazionale di Fotografia di Palermo, diretto da Letizia Battaglia, va in scena Intimate Strangers: la personale di Susan Meiselas, una delle pioniere del fotogiornalismo moderno. Fino al 16 febbraio 2020.
Due dei lavori più potenti e memorabili di Susan Meiselas (Baltimora, 1948) sono uniti e racchiusi nella mostra Intimate Strangers, che fino al 16 febbraio 2020 occuperà gli spazi del Centro Internazionale di Fotografia di Palermo, fondato e diretto da un’altra grande fotogiornalista: l’autoctona Letizia Battaglia. Si tratta di Carnival Strippers e Pandora’s Box, tra i più celebri progetti di denuncia sociale firmati da Susan Meiselas, una delle prime donne ammesse all’agenzia Magnum Photos. La fotografa, che proprio quest’anno si è aggiudicata il premio Women in Motion for Photography, è nota tra l’altro per il reportage sulla guerra civile in Nicaragua tra il 1978 e il 1979 e per il progetto, lungo sei anni, dedicato al Kurdistan e racchiuso nel libro Kurdistan: in the Shadow of History.
In Carnival Strippers confluisce un lavoro lungo tre estati consecutive (1972-1975), in cui la fotografa ha seguito da vicino le spogliarelliste delle fiere di paese in New England, Vermont e South Carolina. Istantanee in bianco e nero documentano scrupolosamente le esibizioni sul palcoscenico, ma soprattutto il dietro le quinte: i momenti di attesa, il trucco davanti allo specchio, una sigaretta nel camerino, dando vita a un’indagine sociale che costituisce per l’artista una forma di impegno civile. Vent’anni più tardi, Pandora’s box (1995) può considerarsi un ideale prolungamento di Carnival Strippers: qui Susan Meiselas ritrae un club sadomaso di New York, svelando l’esistenza di un altro rapporto con dolore e violenza che supera qualsiasi tabù. La fotografa segue la protagonista Mistress Raven e il suo staff in una serie di riti di dolore e piacere, realizzando i suoi scatti più teatrali.
Informazioni
Centro Internazionale di Fotografia, Palermo
Fino al 16 febbraio 2020
Dal martedì alla domenica 9:30-18:30
Ingresso libero
*Da Carnival Strippers, 1972-1975