Il presidente Umberto Croppi ha presentato le novità e il piano di sviluppo della Quadriennale di Roma. Dal MiBACT un milione di euro per la mostra al via in ottobre
“Come ogni altro organismo la Quadriennale ha il dovere di ripensarsi costantemente, di misurarsi con le condizioni ambientali che mutano, con le nuove esigenze. Con un più forte rapporto con la città e con gli operatori, con la persistente vitalità degli obiettivi, allo scopo di rafforzare sempre di più il suo ruolo di promozione dell’arte italiana sia nel nostro Paese che all’estero”. Con queste parole il presidente Umberto Croppi ha sintetizzato le novità e il piano di sviluppo della Quadriennale di Roma, presentati mercoledì 12 febbraio nella Sala del Tempio di Adriano a Roma, dopo che il direttore artistico Sarah Cosulich ha tracciato un consuntivo delle attività svolte nel biennio 2018-2019 nell’ambito della preparazione della Quadriennale d’arte 2020.
Presenti anche rappresentanti dei tre soci istituzionali, MiBACT, Regione Lazio e Roma Capitale che coprono il funzionamento della Fondazione; il Ministero ha garantito un fondo di un milione di euro per la realizzazione della mostra 2020. Ed ha ufficializzata l’assegnazione alla Quadriennale dell’Arsenale Clementino di Porta Portese. Che doterà la Fondazione, per la prima volta, di spazi dove poter moltiplicare le attività di ricerca e divulgazione. Dove svolgere un’attività costante di esposizioni, laboratori, convegni e formazione. In un quadrante strategico della città per un esperimento di rigenerazione basato sulla cultura e sull’arte.
Fra le principali direttrici che l’ente si prefigge nel prossimo quadriennio c’è la volontà di ritornare allo spirito originario di strumento in cui gli artisti siano al centro dell’attività. Coinvolti nella costruzione dei suoi indirizzi e degli eventi prodotti. Fra gli obbiettivi c’è la costruzione di una rete stabile di relazioni e coordinamento con le altre istituzioni del contemporaneo, sia pubbliche che private. Con le fondazioni, le gallerie, le associazioni, gli studi, le scuole, non solo nell’ambito delle arti visive, ma anche della musica, della danza, del teatro. E poi consolidare e creare attività di relazioni con istituzioni internazionali, espandere le azioni di ricerca e studio cooperando con università, accademie e istituti di formazione. E potenziare l’utilizzo dell’arte nella cultura d’impresa.
Per il triennio 2018-2020 la Fondazione, prima volta nella sua storia, ha introdotto un Direttore artistico, Sarah Cosulich, e un curatore, Stefano Collicelli Cagol. Che hanno previsto un programma di tre progetti paralleli continuativi: il progetto Q-International, un bando di sostegno a organizzazioni straniere che intendano esporre artisti italiani; Q-Rated, per monitorare il panorama artistico nazionale, attraverso workshop per artisti e curatori in dialogo con personalità internazionali; e la vera Quadriennale d’arte 2020, non più una rassegna ma una mostra da un forte taglio curatoriale e di respiro internazionale, che inaugurerà il 1° ottobre e occuperà entrambi i piani di Palazzo delle Esposizioni, per un totale di quasi 4000 mq di superficie espositiva, con una quarantina di artisti presenti protagonisti dell’arte italiana a partire dagli anni Sessanta a oggi, e una particolare attenzione a restituirne progetti e immaginari rappresentativi.