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Vele rosse e alfabeti artistici. Lo stand di Mazzoleni all’Armory Show 2020

Melissa McGill, Red Regatta (Coppa del Presidente della Repubblica), 2018, artist’s rendering. Courtesy: the artist and Magazzino Italian Art Foundation Melissa McGill, Red Regatta
Melissa McGill, Red Regatta (Coppa del Presidente della Repubblica), 2018, artist’s rendering. Courtesy: the artist and Magazzino Italian Art Foundation
Melissa McGill, Red Regatta

Mazzoleni vola a New York per l’Armory Show (5-8 marzo) con un duplice stand. Le vele rosse della Red Regatta di Melissa McGill si alternano a una riflessione sulla parola firmata da alcuni maestri del contemporaneo.

Doppio stand per la galleria torinese, che occupa il Pier 90 con una personale e una collettiva. Le barche vermiglie che già avevano acceso i corridoi di Artissima lo scorso novembre tornano a invadere gli spazi della galleria. Le grandi fotografie ritraggono le 52 barche che, in occasione della scorsa Biennale di Venezia, hanno invaso la laguna con le loro vele sgargianti dipinte a mano da Melissa McGill, simbolo al tempo stesso della tradizione marinara veneziana e degli attuali rischi climatici.

Armory Show 2020 MORE THAN WORDS..., Galleria Mazzoleni, Londra, 2018
MORE THAN WORDS…, Galleria Mazzoleni, Londra, 2018

L’altra metà dello stand sarà invece occupata da MORE THAN WORDS…, collettiva che prende il nome dall’omonima mostra organizzata nella sede londinese della galleria nel febbraio 2018. I collages di Rebecca Moccia e Mimmo Rotella, i lavori romani di Schifano e Kounellis, le frasi scritte da Fontana dietro ai propri quadri. E ancora Boetti, Salvo, Agnetti. Tutti artisti che, con i propri lavori, sono partiti dalla parola riuscendo però ad andare oltre ad essa, caricandola di nuovo significato o addirittura creando nuove forme di linguaggi. Dagli anni ’50 a oggi, prendendo come punto di partenza le esperienze dadaiste e futuriste, il linguaggio è diventato oggetto di riflessione privilegiato per numerosi artisti, che si sono interrogati sia sulla sua dimensione di segno che sul significato ad esso intrinseco. Dalle scritte “lapidarie” di Salvo e Vincenzo Agnetti alle superfici colme di segni di David Reimondo, passando per Mel Bochner, Gastone Novelli e Gianfranco Zappettini, quello messo in scena da Mazzoleni è un universo fatto di simboli e significati trascendenti.

David Reimondo Materiale Etimografico, 2018, Mazzoleni 2019
David Reimondo

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