Mentre i musei di tutto il mondo sono chiusi a causa della pandemia da Coronavirus, molti siti e riviste d’arte si stanno mobilitando per portare sullo schermo del computer le mostre ora non più fisicamente fruibili. Il Museo Barberini di Potsdam (Germania), nato nel 2017 con una collezione che spazia dagli antichi maestri all’arte contemporanea, propone la mostra virtuale “Monet: Places”.
https://www.museum-barberini.com/en/monet/
Dalle prime composizioni agli albori delle luci impressioniste alle iconiche Ninfee del suo giardino a Giverny dipinte durante gli ultimi anni della sua carriera. Oltre 100 dipinti illustrano le città visitate dall’artista e quelle in cui ha risieduto. Un ventaglio di capolavori assoluti che il Museo Barberini di Potsdam rende fruibile a tutti, opere da godere direttamente dal divano di casa allietando la quarantena. Con il progredire delle sale, i visitatori potranno apprezzare l’evoluzione della pittura di Monet (Parigi 1840 – Giverny 1926) fino ai suoi ultimi lavori seriali e cogliere i luoghi che hanno ispirato la sua pittura en plein air.
Le opere dunque, mostrano di volta in volta le nuove fonti paesaggistiche di ispirazione dell’artista. Nel suo girovagare incessante, transitando di luogo in luogo, Claude Monet lega ogni sua tela ad una particolare area, catturando col movimento veloce del suo pennello la luce e l’aura dei luoghi frequentati dai ricchi.
Come un abile cartografo, Monet racconta le topografie esatte dei posti che visita e attraverso la fascinazione per la luce ne documenta il particolare momento della giornata. La mostra dunque, rappresenta il diario della carriera dell’artista e conduce lo spettatore a scoprire gli itinerari di viaggio via terra e dentro la mente del pittore.