Com’è cambiata la vita degli artisti durante la quarantena? Come sono mutate le loro abitudini, il loro sentire, il loro lavoro?
L’aria sospesa, gli spazi dilatati, i silenzi, il fluire sordo del tempo. L’attesa pervasa di un chiarore surreale e indefinito che scandisce le vite della quarantena. Abbiamo chiesto a una serie di artisti di raccontarci lo scorrere del tempo dalle proprie case, trasformate in temporanei atelier. La vita di un artista ai tempi della pandemia.
I tempi di Rudy Cremonini
Come passi la giornata, dove e come dipingi ora? Tempo, Spazio, Suono. Concetti ricalibrati, relativi, riformulati… Leggere, scrivere, riflettere, altro… Prima cosa che farai quando finisce la quarantena?
In queste settimane non dipingo, ho bisogno di sedimentare gli effetti e le questioni degli ultimi tempi.
Piuttosto leggo, guardo film, perdo tempo, mi distraggo, cerco di stare il più possibile al sole in giardino, come fosse un antidoto al buio che abbiamo vissuto. Non dipingo anche perché non posso andare in studio per via delle limitazioni agli spostamenti e soprattutto perché la condizione necessaria di questi giorni non è solo una divieto rivolto all’esterno, ma è anche un contenimento interiore, nell’intimità e nei pensieri.
In quanto la limitazione della libertà di spostamento non implica solo il controllo di muovere il corpo, ma anche la mente e la libertà di indagare. In una situazione di normalità sai che dalla tua indagine hai il tempo, lo spazio e la libertà di ritornare ad uno stato che conosci e che ti rassicura.
Puoi azzardare pensieri, puoi tentare slanci emotivi, puoi rischiare e sai che (a volte con fatica) puoi ritornare.
Ora nel quotidiano non sappiamo esattamente a cosa tornare, non sappiamo se quella rete più o meno consolidata sarà lì ad aspettarci, e se c’è, non è sicuramente quella solita.
Quindi dobbiamo rimanere in uno stato di sospensione, non solo fisica.
Un esempio estremo e brutale: l’idea del suicidio. Per una persona con fragilità riflettere sul suicidio oggi è più pericoloso di un Novembre 2019 qualsiasi.
Nel mio lavoro ho sempre trattato di tempi sospesi dovuti a compromessi legati alla sopravvivenza.
Ora vorrei tornare in studio e sorprendermi, ma la prima cosa sarà quella di andare a comprarmi un nuovo profumo.