Ci sarà un B.C. e un A.C., before corona, after corona nei nostri A.D. anno domini da qui in avanti. La pandemia è una crisi sanitaria, sistemica, economica, psicologica globale che ha pervaso (anche) il sistema dell’arte e il suo mercato, con relative e logiche ripercussioni. Non sappiamo per quanto tempo saranno limitati movimenti, trasporti e spostamenti internazionali, sia delle persone che delle opere. Non abbiamo ancora idea di come e quando torneremo a girandolare per mostre, biennali, fiere e battute d’asta, perlomeno, riguardo a quest’ultime, fisicamente “in sala”, seduti con catalogo e paletta o semplicemente schiacciati nella calca sui lati o in fondo. Mentre fiere e gallerie (specialmente italiane), spiazzate dall’incombere degli eventi, provano a rincorrere soluzioni di visibilità e vetrine virtuali con proposte più o meno artigianali, le case d’asta, grazie al potenziamento degli incanti online e all’implementazione del marketing e degli strumenti digitali avviati in quest’ultimo decennio, riescono più efficacemente a tener botta alla crisi in atto.
Aspettando che ne sarà del nostro amato circo dell’arte, da oramai quasi un mese, abbiamo chiesto ai maggiori attori del sistema in Italia pensieri, previsioni e possibili scenari post-pandemia. Dopo aver passato al vaglio artisti, galleristi, curatori di musei e direttori di fiere, parola ora ai professionisti delle case d’asta, alle prese con la riprogrammazione dei calendari, la riorganizzazione interna del lavoro e l’attuazione di nuove strategie di vendita e acquisto dettate dalla situazione in corso. Primo appuntamento con Cristiano De Lorenzo, direttore di Christie’s Italia.
BC, AC: prima e dopo il coronavirus. Prima domanda generale, cosa e come potrebbe cambiare globalmente il mercato dell’arte quando (speriamo) a settembre si proverà a tornare a una pseudo normalità (pseudo perché ancora senza vaccino). Come risponderà il mercato alla pandemia? Si ridimensioneranno i prezzi? Si spalancheranno definitivamente le porte dell’online…
La salute del nostro staff, dei nostri fornitori e dei nostri clienti rimane la nostra assoluta priorità. Per questo, in via precauzionale, abbiamo temporaneamente sospeso tutte le aste live e le esposizioni pubbliche chiudendo le nostre sedi. Attualmente oltre 1.500 dipendenti lavorano da casa mentre l’azienda si è rapidamente adattata scegliendo nuove piattaforme e nuovi modi di operare seppur mantenendo il consueto entusiasmo tipico di Christie’s. In aggiunta, abbiamo chiesto ai nostri dipendenti di sospendere i viaggi e anche sul fronte dei trasporti le restrizioni sono state notevoli.
Ciononostante i nostri spedizionieri si stiano dimostrando molto flessibili e collaborativi. Infatti, al momento siamo particolarmente impegnati nel concludere la consegna di proprietà per le nostre vendite di giugno, compresa la 20th Century Week di New York a giugno. Ovviamente valuteremo la situazione tra qualche settimana e forniremo aggiornamenti qualora gli scenari internazionali dovessero mutare ulteriormente. Questa settimana abbiamo inoltre annunciato la più prestigiosa collezione di orologi Patek Philippe mai proposta all’asta in Asia che sarà offerta ad Hong Kong in estate. Insomma, sono tempi duri per tutti ma ci stiamo adattando in base all’evolversi della pandemia e il mercato va avanti.
Christie’s lavora con il massimo impegno per soddisfare la domanda tramite vendite online e trattative private che stanno dando risultati molto incoraggianti.
Strumenti digitali messi in campo dalla casa d’aste per sopperire all’impossibilità di relazione e fruizione fisica, dal supporto ai clienti nell’acquisto e nella vendita alle piattaforme potenziate per le private sale…
Digital è la parola d’ordine oggi e i nostri team si stanno concentrando sullo sviluppo delle vendite online only con creatività e vigore. Infatti, al calendario delle aste online abbiamo aggiunto un numero significativo di nuove vendite per ampliare la gamma della nostra offerta.
Vorrei cogliere l’occasione per ricordare che Christie’s organizza vendite online da quasi un decennio: la prima fu quella di una sezione della mitica collezione di Elizabeth Taylor lanciata a NY nel 2011. Si tratta di una piattaforma affidabile e redditizia se si pensa che nel 2019 abbiamo registrato transazioni per oltre $ 270 milioni tra vendite online only, offerte scritte e offerte regolari fatte online per le nostre aste live.
Inoltre penso valga la pena notare che lo scorso anno il 64% di tutti i clienti di Christie’s nel mondo hanno acquistato o fatto offerte online. In particolare, le nostre vendite online only continuano a registrare il maggior numero di nuovi acquirenti (41%). Per quanto riguarda invece il canale delle Private Sales c’è stato un volume particolarmente elevato di transazioni – soprattutto nelle ultime 3 settimane – con un incremento di trattative del 27% nel primo trimestre del 2020.
Abbiamo anche implementato numerosi miglioramenti nell’ambito del marketing digitale per facilitare il coinvolgimento dei collezionisti, la navigazione sui nostri siti e l’acquisto. I nostri clienti stanno dimostrando comprensione e flessibilità e la domanda è ancora presente in tutte le categorie e regioni. Come premesso, alla base della nostra strategia, c’è la sicurezza della comunità e del nostro personale: questa rimane la nostra priorità.
Quali invece le nuove strategie adottate o implementate? Dai cataloghi online arricchiti di contenuti interattivi alle (video)interviste ad esperti e artisti, dall’attività divulgativa portata avanti sui canali social a guide e contenuti digitali per i collezionisti…
Stiamo esaminando gli aspetti positivi e valutando tutte le opportunità utili ridefinire la nostra attività innovandola.
Come ho accennato, abbiamo apportato modifiche significative alla nostra offerta digitale e questo approccio continuerà con un maggior numero vendite solo online. Il mondo dell’arte e il mondo intero saranno e già sono diversi e siamo determinati ad assicurarci che Christie’s sia pronta ad affrontare il nuovo scenario, dimostrando la propria capacità di adattamento e di rinnovamento.
Potrà cambiare il gusto passata la pandemia? Che settori potranno beneficiarne (Old Masters, Modern…)?
Crediamo che il desiderio di collezionare sia più forte che mai e non ci aspettiamo un significativo cambiamento nel gusto nell’immediato. Riteniamo tuttavia che una significativa inversione di rotta sia verosimile sul medio e soprattutto sul lungo termine e che tale inversione sarà avviata dalla prossima generazione di eredi e collezionisti.
Come sono state riprogrammate e riorganizzate le aste più importanti di Moderno e Contemporaneo?
160 aste internazionali sono state rinviate in meno di una settimana.
Ciò è stato possibile solo perché Christie’s può contare sul miglior team internazionale di Operations esistente, una squadra che ha lavorato a stretto contatto con tutti i vari dipartimenti specialistici per assicurarsi che tutti gli spedizionieri fossero informati ancor prima di annunciare pubblicamente il nuovo calendario tramite campagne di comunicazione e marketing. Eventuali variazioni saranno tempestivamente comunicate a tempo debito.
PROSSIME ASTE (ONLINE)
20th Century Art
Andy Warhol: Better Days (28 aprile-6 maggio 2020)
Working from home: Prints and Multiples (30 aprile-14 maggio 2020)
FIRST OPEN (30 aprile-15 maggio 2020)
Asian Art
Contemporary Art Asia (21-30 aprile 2020)
Pavilion online: Chinese Art (21-28 aprile 2020)
Decorative Arts and Science & Natural History
The Collector: English and European 18th Century Furniture (28 aprile-7 maggio 2020)
Photographs
Walker Evans – An American Master Photographs Sale (21-29 aprile 2020)
From Pictorialism into Modernism: 80 years of Photography (30 aprile-13 maggio 2020)