Se la prolungata chiusura sta provocando problemi a molte gallerie, si può dire che Hauser & Wirth stia fronteggiando la crisi con prontezza e produttività. Già all’avanguardia per l’offerta di viewing room e piattaforme di acquisto, la mega galleria si prepara ora a lanciare la prima mostra totalmente virtuale, online dal 30 aprile.
Merito di ArtLab, nuovo dipartimento di ricerca e sviluppo della galleria, che ha dato vita a HWVR, piattaforma online da ora in poi dedicata alle esposizioni. A inaugurarla, la collettiva Beside Itself, che indaga il rapporto tra testo e immagine attraverso le opere di Louise Bourgeois, Mark Bradford, Luchita Hurtado, Jenny Holzer, Paul McCarthy, Bruce Nauman e di altri artisti della ricca scuderia Hauser.
La -simulata- location è Hauser & Wirth Menorca, decima sede della galleria e centro artistico che dovrebbe inaugurare nel 2021 sull’isola. Una vera e propria “galleria del futuro” dunque, perfettamente accessibile da computer, smartphone e visori ottici.
Ennesima iniziativa con cui Hauser & Wirth si conferma in passo avanti a tutti nel campo del digitale. Il modello della viewing room (che continua ad essere disponibile sul sito della galleria) viene superato con una ricostruzione spaziale a grandezza naturale, sviluppata grazie alle tecnologie usate nella progettazione architettonica e di video games.
La prontezza con cui questa e altre innovazioni sono state messe in campo è il frutto di un investimento nell’innovazione tecnologica di lungo periodo. Le ricerche per la piattaforma HWVR erano iniziate già nell’estate 2019, guidate dalla volontà di ridurre le emissioni prodotte da una galleria impegnata in affari di livello mondiale. Alla motivazione “green”, in onore della quale molte personalità del mondo dell’arte stanno riorganizzando le proprie agende (vedi Hans Ulrich Obrist), si aggiungono ora le misure restrittive causa Corona Virus, che rendono la digitalizzazione una scelta necessaria.
Un altro elemento fondamentale che ha spinto la galleria alla creazione di uno spazio espositivo virtuale è poi la volontà di permettere agli artisti di visualizzare il luogo e il modo in cui i loro lavori saranno esposti, come ha sottolineato Iwan Wirth. L’intento di favorire l’incontro (virtuale) e lo scambio di idee si concretizzerà anche in un progetto di residenza digitale, per dar modo agli artisti di riflettere sul tema del digitale e delle sue implicazioni.