Sotheby’s naviga in cattive acque. Forti preoccupazioni sul futuro dell’azienda
Sotheby’s è stata acquisita nel giugno 2019 da Patrick Drahi – il magnate delle telecomunicazioni franco-israeliano- per 3,7 miliardi di dollari diventando privata e nell’ottobre 2019 dopo 31 anni di quotazione in Borsa, ne è uscita.
Decidendo per il delisting, Sotheby’s non sarebbe stata più obbligata a pubblicare i bilanci. Ma qualche giorno fa nella sezione “Press” è comparso un rapporto dei rendiconti finanziari della casa d’aste per il 2019 e il 2018 realizzato da un revisore indipendente che ha causato una raffica di domande sul futuro dell’azienda a seguito della pandemia globale.
Sotheby’s è stata acquisita con una notevole quantità di debito che richiede che la società sia sottoposta a revisione contabile. In questo caso, Deloitte ha svolto il lavoro di supervisione. Nell’ambito di tale audit, la direzione di Sotheby’s ha valutato la propria attività con una preoccupazione permanente perché i debiti finanziari sono saliti vorticosamente nel corso del 2019. Il rischio è proprio che la casa d’aste non sia in grado di ripagare il debito finanziario alle scadenze. Finora il debito in essere della società ammonta a $ 467 milioni (più interessi), secondo gli ultimi documenti. Quasi 120 milioni di dollari sono da saldare quest’anno.
Nel report si legge: “La Società ha temporaneamente sospeso le sue aste dal vivo nel marzo 2020 a causa della pandemia di COVID-19 e, di conseguenza, potrebbe non essere in grado di adempiere ai propri obblighi quando scadranno […] queste condizioni finanziarie negative sollevano notevoli dubbi in merito alla capacità dell’azienda di continuare”.
Il bilancio al 31 dicembre 2019 si è chiuso con un patrimonio netto negativo di 767 milioni di dollari con una perdita netta di $ 71,2 milioni. I risultati d’asta netti sono diminuiti a 3,9 miliardi (4,4 nel 2018) principalmente a causa di una diminuzione di $ 472 milioni (10,7%) delle vendite nette d’asta, in parte a causa della riduzione nelle acquisizioni nelle aste di arte impressionista, moderna e contemporanea a Londra – dovute in parte alle incertezze legate alla Brexit- nonché dalla diminuzione delle vendite di gioielli. La diminuzione dei risultati netti delle aste 2019 è parzialmente mitigata dal miglioramento del margine della commissione d’asta, passato dal 16,1% al 17,3%. Nel 2019, c’è stato un calo anche per le private sale (-6%). Ciò è dovuto in gran parte a un livello inferiore del volume delle transazioni, in particolare per quanto riguarda le proprietà di valore più elevato.
Lo specialista in diritto dell’arte Thomas Danziger ha dichiarato ad Artnews “Credo che Sotheby’s sia in grado di risolvere i suoi problemi finanziari se lo desidera, ma più a lungo non ci sono reazioni o risposte pubbliche da parte dell’azienda, più difficile sarà combattere la percezione che ci sia un problema“.
Nel frattempo, l’amministratore delegato Charles Stewart ha comunicato che il suo staff in Europa e in Asia sta iniziando a tornare al lavoro. Ha inoltre ricordato che da marzo Sotheby’s ha tenuto 37 aste online per un totale di 70 milioni di dollari. La casa d’aste ha posticipato le Big Auction di maggio a New York nella settimana del 29 giugno, quando saranno proposte due grandi opere, entrambe garantite: “White Brushstroke I” di Roy Lichtenstein (1965, circa $ 20- 30 milioni) e un trittico di Francis Bacon ispirato a Eschilo (1981, stima intorno ai $ 60 milioni).
Qui si può scaricare il report completo