Un’operazione tramite la quale i due imprenditori italiani supportano la casa editrice dell’amico Massimo Vitta Zeman, nell’ottica di rafforzarne la struttura patrimoniale.
Skira Editore spa, specializzato in editoria artistica e produzione di grandi mostre, annuncia un importante cambiamento nella compagine societaria. Nell’ambito di un rafforzamento della struttura patrimoniale della società e di un piano di sviluppo della casa editrice, Massimo Vitta Zelman, patron di Skira Editore spa, ha proposto a due amici illustri, Carlo De Benedetti e Massimo Moratti, di entrare nel capitale della stessa. Carlo De Benedetti e Massimo Moratti entrano così con il 22,5% in Skira e scende al 77, 50% la Libra di Massimo Vitta Zelman. De Benedetti entra con il 15% con L’Editoriale Domani e la Massimo Moratti S.A.p.A. con il 7,50%. Per De Benedetti un ritorno all’editoria in attesa di pubblicare in autunno il nuovo quotidiano Il Domani con la direzione di Stefano Feltri e una novità per Moratti, imprenditore del settore della raffinazione del petrolio ( Saras ) e nel calcio (ex presidente dell’Inter).
Un’operazione che a prima vista forse stupisce, ma che trova piena contestualizzazione nel periodo di emergenza che stiamo vivendo. Il lockdown conseguente alla diffusione del Covid 19 ha messo a dura prova il settore editoriale – che non veniva certo da una situazione particolarmente florida – a causa della chiusura delle librerie e della drastica riorganizzazione dei piani editoriali. Una progettualità totalmente stravolta: l’Osservatorio Aie (Associazione Italiana Editori) stima che quest’anno più di 20.000 titoli non verranno pubblicati, con 12.000 novità in uscita bloccate. Non è impossibile immaginare dunque come anche Skira sia rimasta coinvolta in una crisi di cui probabilmente ancora non conosciamo la portata. Un’operazione volta ad anticipare i tempi, forse, più che un’iniziativa drastica per bloccare l’emorragia economica.
In ogni caso rimane un evento significativo: il fatto che Skira, il maggior editore di cataloghi di grandi mostre a livello internazionale, sia subito corsa ai ripari non può che essere un’ulteriore conferma del momento di grande difficoltà che sta affrontando il mondo dell’editoria. Dobbiamo considerare per Skira, inoltre, un’attività che a fronte della sua intraprendenza editoriale (Skira propone circa 200 novità all’anno, in più lingue) ultimamente non ha sempre visto un eguale soddisfazione economica. Secondo l’analisi di Leanus, come riporta Il Sole 24 ore, la società aveva chiuso il 2018 con una perdita netta di 2 milioni, dopo le perdite di 5,5 milioni conseguite nel triennio precedente. Solo nel 2019 la società è stata in grado di risollevarsi grazie ad un fatturato netto di 15 milioni che ha permesso il recupero delle perdite.
Non solo editoria. Skira è anche uno dei maggiori player italiani che opera nel campo dell’ideazione e produzioni di eventi espositivi con MondoMostre. Nel 2020 sono due i grandi progetti espositivi di Skira, entrambi sospesi causa lockdown e di prossima ripartenza: la mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale a Roma (riaprirà il 2 giugno e proseguirà fino al 30 agosto) di cui Skira ha pubblicato il catalogo e affiancato altre tre pubblicazioni (“Il giovane favoloso” di Costantino D’Orazio, “Il trionfo della ragione” di Luca Nannipieri e “Lettera a papa Leone X” di Valerio Terraroli); e la mostra Georges de La Tour. L’Europa della luce coprodotta da Skira con il Comune Milano a Palazzo Reale che riaprirà il 28 maggio per proseguire fino al 27 settembre.