150 immagini e documenti originali ripercorrono il cammino umano e professionale di Inge Morath, prima donna a essere accolta nell’agenzia Magnum Photos. Dal 19 giugno presso il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano.
Dai reportage più famosi, come quello realizzato a Venezia nel 1953, con immagini colte in luoghi meno frequentati e nei quartieri popolari della città lagunare alla Spagna, dove nel 1954 venne incaricata di riprodurre alcuni dipinti per la rivista d’arte francese L’Oeil e di ritrarre la sorella di Pablo Picasso, Lola. E poi Parigi, uno dei ‘luoghi del cuore’ della fotografa, dove incontrò i fondatori dell’agenzia Magnum: Henri Cartier-Bresson, David Seymour e Robert Capa. O ancora l’Iran, dove si mosse all’interno della dimensione femminile, cogliendo il rapporto fra le vecchie tradizioni e le trasformazioni innescate dalla moderna società industriale in una nazione fortemente patriarcale.
Un ideale giro del mondo con Inge Morath (Graz, 1923 – New York, 2002) quello proposto dalla mostra La vita. La fotografia in scena al Museo Diocesano di Milano dal 19 giugno al 1° novembre 2020. Già presentata a Roma e Genova, curata da Brigitte Blüml – Kaindl, Kurt Kaindl, e Marco Minuz, attraverso 150 immagini e documenti originali la mostra ripercorre il cammino di Inge Morath, dagli esordi al fianco di Ernst Haas ed Henri Cartier-Bresson fino alla collaborazione con prestigiose riviste quali Picture Post, LIFE, Paris Match, Saturday Evening Post e Vogue. Le immagini di Inge Morath riflettono le sue più intime necessità, ma al contempo sono come pagine del suo diario di vita, come lei stessa ha scritto: “La fotografia è essenzialmente una questione personale: la ricerca di una verità interiore”. L’iniziativa è parte dei palinsesti culturali Aria di Cultura e I talenti delle donne, promossi e coordinati dal Comune di Milano.
Informazioni
dal 19 giugno al 1° novembre 2020
Museo Diocesano Carlo Maria Martini, Piazza Sant’Eustorgio 3, Milano
Martedì-Domenica 10-18
dal 6 luglio al 14 settembre 18-22
*Inge Morath, ISRAEL. Jerusalem. 1958. Self-portrait