Raffaello pittore e architetto a Roma, un libro sull’opera matura dell’artista urbinate, in occasione del cinquecentenario della morte
Raffaello pittore e architetto a Roma: In occasione del cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio (1483- 1520) esce in libreria con Officina Libraria un volume per (ri)scoprire dipinti e architetture eseguiti a Roma – dall’arrivo dell’artista nell’Urbe nel 1508 fino alla sua morte nel 1520.
Aggiornate e complete dei dati essenziali, le schede del libro illustrano l’ampio ventaglio della produzione matura del Raffaello pittore – dagli affreschi alle pale d’altare ai ritratti eseguiti per Roma – e permettono di individuare e di comprendere anche le tracce dell’attività del Raffaello architetto.
“Raffaello giunse a Roma probabilmente nell’autunno del 1508, venticinquenne. Secondo la versione fornita da Giorgio Vasari nelle Vite (1550 e 1568), fonte principale per ricostruire il percorso dell’artista, sarebbe stato l’architetto urbinate Donato Bramante a spingere Giulio II a coinvolgerlo nella decorazione del suo appartamento in Vaticano, appena partita allora con la partecipazione”.
Si svolge così – attraverso le opere – il racconto della stagione romana di Raffaello, impegnato nel continuo rinnovamento del proprio linguaggio di pittore in dialogo con Michelangelo e in gara con Sebastiano del Piombo. Nella sua opera si inseguono le sollecitazioni dal repertorio della scultura antica, nel nuovo impegno come caposcuola – alla guida di una bottega che farà da modello per tutto il secolo e oltre – segue il definirsi dei suoi interessi di architetto e si confronta con Bramante, in una sfida costituita dal confronto con i resti degli edifici antichi, in uno scambio costante con gli umanisti, come Pietro Bembo e Fra Giocondo, suoi ferventi interlocutori, committenti, sostenitori.
Il testo non trascura, per la forza del suo rapporto con il presente, l’importanza della lettera a Leone X scritta da Raffaello e da Baldassarre Castiglione, riconosciuta come primo documento di una consapevole riflessione sull’urgenza della conservazione dell’architettura e dell’arte del passato alla quale oggi più di allora siamo chiamati a rispondere.
Il libro è a cura di Francesco Benelli e Silvia Ginzburg e presenta testi di B. Agosti, V. Balzarotti, F. Benelli, A. Caffio, C. Colzani, C. Conti, S. Ginzburg, F. Mari, A. Milozzi.
Francesco Benelli è professore associato di storia dell’architettura all’Università di Bologna. Sta completando un libro sugli studi vitruviani di Antonio da Sangallo il Giovane. Tra le sue pubblicazioni: The Architecture in Giotto’s Paintings (Cambridge University Press, 2014).
Silvia Ginzburg è professore ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università di Roma Tre. Tra le sue pubblicazioni La Galleria Farnese (Electa, 2008) e la co-curatela del recente Raffaello a Roma. Restauri e ricerche (Edizioni Musei Vaticani, 2017) e del Raffaello e gli amici di Urbino (Centro Di, 2019).