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Intima grafia e pubblica visione: Vittorio Corsini espone i suoi neon tra Milano e Prato

Dall’1 luglio Farsettiarte presenta la doppia installazione di Vittorio Corsini, dislocata tra la sede milanese della Galleria e il Castello dell’Imperatore di Prato. Dai fammi un sorriso è l’invito che l’artista rivolge attraverso le sculture neon che ha realizzato per l’occasione.

Il neon, nella sua apparente semplicità e immediatezza, si presta sempre alle riflessioni e interpretazioni più svariate. Le ipotesi si moltiplicano quando il neon in questione si avvolge e distende fino a formare una parola o, come nel progetto di Farsettiarte, addirittura una frase.

Dai su fammi un sorriso

Questa è l’esortazione che l’artista Vittorio Corsini propone alla Galleria e al suo pubblico: un invito a riflettere, un augurio, una dolce richiesta. Da mercoledì 1 luglio l’installazione comparirà nella sua doppia sede espositiva: la centrale vetrina della Farsettiarte, sotto il Portichetto di via Manzoni, e, grazie alla collaborazione che la Galleria ha stretto con il Comune di Prato, il Torrione del Castello dell’Imperatore, simbolo della città toscana.

Queste sculture al neon – che come vedremo assumono sfumature differenti nelle due sedi – fondano il proprio potere evocativo sulle difficoltà vissute in questi mesi di emergenza sanitaria e sulla necessità oggi di intessere nuove relazioni e consolidare quelle già esistenti. La polarità tra l’individualità del singolo e la necessità di uscire da sé per incontrare l’altro è efficacemente sintetizzata dal passaggio dall’intimità della grafia specchio della personalità di ciascun individuo, alla dimensione pubblica dell’opera ambientale.

Vittorio Corsini, Dai su fammi un sorriso, Cortina, 2019

Entrando nel merito delle sedi espositive e delle loro particolarità, l’istallazione di Corsini a Milano, negli spazi della Galleria, si caratterizza per il ritmo intermittente con cui si accende. Inoltre la scritta riproduce la calligrafia di una donna di 92 anni, con una grafia corsiva molto curata che lascia intuire una formazione scolastica di altri tempi. Una nonna, forse, un parente anziano (i più minacciati in questi mesi), una voce che ognuno può ricondurre ad un proprio caro. E grazie a lui, attraverso l’esortazione di Corsini, dimenticare per un attimo le angosce, lasciandosi andare a un sorriso accogliente.

L’installazione sulle mura del Castello dell’Imperatore è composta invece da 5 scritte realizzate da 5 grafie differenti. L’opera deriva infatti da un progetto del 2019 realizzato a Cortina quando l’artista aveva invitato 5 personalità di primo piano per la comunità ampezzana (Luigi Alverà, Nadia Dimai, Flavio Lancedelli, Kristian Ghedina e Roberta Alverà) a trascrivere la frase “dai su fammi un sorriso”. I neon ricavati da queste scritture ne sono la traduzione scultorea, ma soprattutto la presentazione fisica di un invito che si riversa direttamente sul lettore/spettatore.

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