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Danneggiata la Paolina Borghese del Canova a Possagno per un selfie

Museo Gypsotheca Antonio Canova

Un turista austriaco ha danneggiato la “Paolina Borghese” la scultura di Antonio Canova custodita nel museo di Possagno (Treviso). Lo denuncia il presidente della “Fondazione Antonio Canova” Vittorio Sgarbi

“Dopo la riapertura dei musei, e tra questi il Museo Gipsoteca di Possagno – racconta Sgarbi – si registra un episodio clamoroso, che non viene da visitatori italiani, né da extracomunitari, ma da un incosciente turista austriaco che ha ritenuto di mettersi in posa per una foto di opportunità sedendosi sulla Paolina Borghese, spezzandole le dita del piede. Chiedo chiarezza e rigore alle forze dell’ordine e alla magistratura, individuando con gli strumenti di sicurezza il vandalo incosciente, e non consentendogli di rimanere impunito e di rientrare in patria. Lo sfregio a Canova è inaccettabile”, conclude.

Sulla pagina Facebook del museo si legge: “un turista austriaco si è seduto sulla scultura di Paolina Bonaparte provocando la rottura di due dita del piede, allontanandosi poi frettolosamente dal Museo, senza denunciare il fatto.

Pochi minuti dopo i nostri Guardia sala hanno rilevato il danno dandone l’allarme. Subito è stata dichiarata la situazione di emergenza: dopo i rilievi effettuati dai Carabinieri della Stazione di Pieve del Grappa, ai quali sono state fornite tutte le informazioni in nostro possesso, oltre al filmato del nostro circuito interno di videosorveglianza, abbiamo lavorato di concerto con la nostra Soprintendenza e il Restauratore per mettere l’opera e i frammenti rinvenuti in sicurezza. In tal senso, nelle prossime settimane proseguiremo nel dialogo con le Istituzioni per il futuro intervento di restauro.

Ribadiamo che il nostro patrimonio deve essere tutelato: adottare un comportamento responsabile all’interno del Museo rispettando le opere e i beni in esso conservati non è solo un dovere civico, ma un segno di rispetto per ciò che testimonia la nostra storia e la nostra cultura e che va tramandato con orgoglio alle generazioni future.”

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