È morta Franca Valeri, l’attrice aveva da poco compiuto 100 anni. “La morte? voglio proprio vedere cosa c’è dall’altra parte”
Addio a Franca Valeri, l’attrice aveva da poco compiuto 100 anni (il 31 luglio), celebrata da pubblico e critica come una pioniera del teatro e della comicità. Una vita vissuta, recitata, scritta, divisa tra cinema, teatro e radio, dove Franca Valeri durante la sua lunga carriera ha dato vita ai suoi amatissimi personaggi, a partire della signorina snob, con un linguaggio per metà inventato e per metà letterario. E poi Cesira (la manicure milanese), la signora Cecioni (la casalinga romana con i bigodini e la cornetta del telefono in mano)… Personaggi indimenticabili che l’hanno consacrata come maestra (e critica) del costume, acutissima osservatrice della provincia.
Ma l’habitat naturale di Franca Valeri è sempre stato quello del teatro. Fortissimo l’amore per l’Opera lirica, di cui è stata anche regista, in una lunga collaborazione col direttore d’orchestra Maurizio Rinaldi con cui ha fondato un premio annuale per cantanti lirici intitolato al baritono Mattia Battistini. E poi (anzi, da principio) la prosa, tantissimo teatro di prosa, come attrice, come regista e come drammaturga. Lina e il cavaliere, Meno storie, Tosca e altre due, Le Catacombe tra i suoi lavori più amati. La vedova Socrate (2003) e Il cambio dei cavalli (2014) tra i suoi testi più recenti, acclamati da critica e pubblico.
Aldo Grasso ha scritto di lei: «L’ Italia dovrebbe farle un monumento, per tutta la strepitosa intelligenza, l’ ironia acuminata, la grande sapienza che la Valeri ha sempre profuso: una voce salutare, grazie anche alla sua prosa amara, appena mascherata da un sorriso d’intesa».
Franca Valeri con arguzia e un pizzico di cinismo ha sempre saputo prendere in giro gli italiani, che hanno riso di sé stessi e dei propri vizi senza rendersene conto.